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Nick Cave parla di Morrissey e ci spiega come scindere la musica dalle opinioni

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Anche nei Red Hand Files di Nick Cave si affronta l’argomento del giorno, ovvero Morrissey e le opinioni politicamente scorrette (e la rispettiva risposta di Billy Bragg), per usare un eufemismo: rispondendo a un fan che si dice turbato dalle recenti esternazioni di Moz e chiede se è possibile separare l’artista dalle sue opinioni, Cave dice che comprende la difficoltà e che “può essere d’aiuto vedere la proprietà delle canzoni in un modo diverso. Personalmente, quando scrivo una canzone e la pubblico, smetto di pensarci come a una mia canzone. L’ho regalata ai miei ascoltatori e loro, se vogliono, ne prendono possesso e ne diventano custodi. L’integrità della canzone adesso risiede non nell’artista ma nell’ascoltatore”. Entrando nel caso specifico, Nick ricorda di averne parlato durante uno degli incontri di In Conversation e di essere rimasto insoddisfatto della risposta che aveva dato in quell’occasione: “sentivo di aver fatto una difesa mal costruita, troppo seria e anche insensibile del diritto di Morrissey ad avere le sue opinioni, qualunque fossero”, ma di credere comunque in questo diritto, per quanto possano essere controverse le idee espresse.

“Come autore di canzoni e persona che crede che le canzoni abbiano uno straordinario potere curativo”, conclude, “mi rattrista il pensiero che le canzoni di quello che è probabilmente il miglior autore della sua generazione – canzoni come This Charming Man, Reel Around the Fountain e Last Night I Dreamt Somebody Loved Me – siano destinate alla pattumiera morale di chi sente che siano state contaminate dalla sua attuale posizione politica. Rispetto e capisco perché la gente reagisce in questo modo, ma non posso evitare di pensare che sia una grande perdita personale per loro. Forse è meglio lasciare semplicemente che Morrissey abbia le sue opinioni, discuterle dove e quando è possibile, ma lasciare che la sua musica continui a vivere, tenendo presente che siamo tutti individui conflittuali – incasinati, imperfetti e soggetti a follie. Dovremmo ringraziare dio che ci sia qualcuno fra noi che crea opere di una bellezza che molti di noi a stento riescono a immaginare, anche se alcune di queste stesse persone cadono preda di sistemi di credenze regressive e pericolose”. Qui la risposta completa.