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Leggi un estratto dell’intervista a James Jonathan Clancy e ascolta l’album Sprecato

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Jonathan Clancy 1

Nel numero di febbraio potete leggere l’intervista a James Jonathan Clancy, che racconta il nuovo album e il lavoro con la Maple Death Records

Sprecato è il primo album a nome James Jonathan Clancy dell’artista italo-canadese già alla guida di His Clancyness, A Classic Education, Settlefish e Brutal Birthday, pubblicato dalla label da lui fondata Maple Death Records. Nel numero di Rumore di febbraio, in edicola, potete leggere una doppia intervista a Clancy che racconta il disco e il percorso con la Maple Death.

“Quando ho iniziato a scrivere il disco mi ero appena trasferito a Londra ed era un momento piuttosto complicato per me”, dice,

Stavo rivalutando molti aspetti della mia vita e, nel frattempo, avevo smesso di suonare. L’ultimo tour, quello di Isolation Culture degli His Clancyness, era stato lunghissimo e mi aveva letteralmente stremato: 150 date in giro per il mondo in quasi due anni. In quel periodo Michelangelo Setola, un disegnatore di Canicola che è anche un amico, stava cominciando a scrivere un fumetto che si sarebbe chiamato Gli Sprecati. Mi ha proposto di lavorare assieme: lui mi avrebbe spedito le tavole man mano che il lavoro prendeva forma e su quell’abbrivio io avrei scritto musica che poi avremmo in qualche modo utilizzato. Da lì ho incominciato a tornare a comporre e suonare. A Londra avevo con me solo una chitarra acustica e un synth e in base a quello che Michelangelo mi mandava cominciai a buttare giù idee. Castle Night, il primo pezzo dell’album, è anche la prima canzone che ho abbozzato in quella piccola stanza londinese. Ho deciso poi di mantenere quel titolo, Sprecato, perché è un aggettivo che descrive una condizione di vita che sento mia. Una condizione di outsider che getta via le opportunità nella ricerca di una strada più difficile: cominciare da capo sopraffatto dalla voglia di cambiare. Mi piaceva l’idea che il titolo fosse in italiano anche in contrapposizione al fatto che spesso sono stato catalogato come esterofilo. In realtà mi stimola la sfida dell’espressione nella lingua di casa nostra, concetto tra l’altro ben presente nelle uscite che metto in cantiere con la Maple Death. Anche nei testi del disco ci sono un paio di frasi in italiano. Per comprendere bene l’insieme bisognerebbe aver letto il fumetto a cui faccio riferimento, anche se poi è vero che, al di là di 3/4 canzoni che hanno un rimando diretto alle tavole, per il resto l’album è un lavoro del tutto autonomo.

“Maple Death per me è un’ossessione”, spiega poi, “non saprei definirla in nessun altro modo. Ogni anno, più o meno in questo periodo, quando si accumulano le fatture e altre questioni simili mi chiedo ‘ma chi me lo fa fare?’ Mi ero imposto di ridurre il numero di uscite, poi l’altro giorno ho fatto un post sui social per riepilogare tutte le pubblicazioni del 2023 e mi sono reso conto di averne fatte di più rispetto all’anno prima, e fra l’altro ancora di più in vinile. Ho iniziato con le cassette, ma non per una questione di moda: sono cresciuto copiandole, quindi per me era una cosa naturale, un modo per pubblicare un disco in maniera economica”.

Qui sotto potete sentire Sprecato:

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