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Il duro messaggio di Morrissey su Sinéad O’Connor

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NOTHING COMPARES
Sinead O’Connor photographed in 1988, as seen in “Nothing Compares,” directed by Kathryn Ferguson.

Sul suo sito, Morrissey ha pubblicato una dura accusa all’industria discografica, colpevole di non aver supportato Sinéad O’Connor prima della morte

Fra i tanti ricordi di Sinéad O’Connor che sono stati postati dopo la sua morte, colpisce particolarmente quello pubblicato da Morrissey sul suo sito, in cui accusa il mondo della discografia di non aver supportato l’artista e di elogiarla ipocritamente solo in seguito alla scomparsa. “Aveva solo così tanto ‘sé’ da dare”, scrive l’ex Smiths,

È stata abbandonata dalla sua etichetta dopo aver venduto 7 milioni di album per loro. È diventata pazza, sì, ma poco interessante, mai. Non aveva fatto niente di male. Aveva un’orgogliosa vulnerabilità… e c’è un certo odio dell’industria musicale verso i cantanti che non ‘si adattano’ (lo so fin troppo bene), e non vengono mai elogiati finché muoiono – quando, alla fine, non possono rispondere. Il crudele box della fama straborda di elogi per Sinéad oggi… con le solite etichette idiote di ‘icona’ e ‘leggenda’. La lodate ora SOLO perché è troppo tardi. Non avete avuto il coraggio di sostenerla quando era viva e vi cercava. La stampa etichetta gli artisti come parassiti per via di quello che tengono per loro… e hanno chiamato Sinéad triste, grassa, scioccante, pazza… oh, ma non oggi! I CEO della musica che avevano sfoggiato il loro sorriso più affascinante quando l’hanno rifiutata per i loro roster stanno facendo la fila per chiamarla ‘icona femminista’, e celebrità da 15 minuti e creature malvagie dall’inferno ed etichette che promuovono un’artificiosa diversità si stanno spremendo su Twitter per twittare il loro chiacchiericcio… quando siete stati VOI a portare Sinéad ad arrendersi… perché si rifiutava di essere etichettata, ed era degradata, come sono sempre degradati quei pochi che muovono il mondo. Perché QUALCUNO è sorpreso che Sinéad O’Connor sia morta? A chi importava abbastanza da salvare Judy Garland, Whitney Houston, Amy Winehouse, Marilyn Monroe, Billie Holiday? Dove vai quando la morte può essere la miglior conclusione? Questa follia musicale valeva la vita di Sinéad? No. Lei era una sfida, e non poteva essere inscatolata, e aveva il coraggio di parlare quando tutti gli altri rimanevano tranquillamente in silenzio. È stata molestata semplicemente per il fatto di essere se stessa. I suoi occhi finalmente si sono chiusi alla ricerca di un’anima che potesse chiamare sua. Come sempre, la stampa corrotta non centra il punto e con le mascelle serrate torna a ripetere gli stupidi appellativi ‘icona’ e ‘leggenda’ quando la scorsa settimana avrebbe usato parole molto più crudeli e sprezzanti. Domani i fottuti adulatori torneranno ai loro posti di merda online e alla loro accogliente Cancel Culture e alla loro superiorità morale e ai loro necrologi di vomito da pappagallo… tutto ciò vi sorprenderà a mentire in giorni come oggi… quando Sinéad non ha bisogno della tua sterile brodaglia.

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