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Intervista a Suzanne Vega: “Mi piace quando le persone esplorano tutti i piccoli mondi che ho creato”

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Suzanne Vega
Suzanne Vega
(Credit: press office Suzanne Vega)

Fabio Striani ha parlato con Suzanne Vega dell’uscita in vinile delle Close-Up Series e di Lover, Beloved, il film dedicato a Carson McCullers

RUMORE COVER FB NATALE 2023

di Fabio Striani

Suzanne Vega ha da poco iniziato il suo nuovo tour europeo partendo dall’Inghilterra. L’ho raggiunta per fare il punto sulle ultime novità, a partire da Lover, Beloved, il film dedicato a Carson McCullers e interpretato sullo schermo da una devota Suzanne, nonché dall’uscita in vinile delle Close-up Series, box di quattro dischi che conducono l’ascoltatore su percorsi tematici cari alla Nostra.

Il 2022 è stato un anno assai intenso per te, con tanti eventi che hanno toccato corde diverse della tua personalità di artista.

“Sì, in realtà è stato intenso l’intero periodo Covid , non solo il 2022. Ma la tua osservazione è corretta”.

Il tuo omaggio a Carson McCullers è stato un progetto in lenta crescita nella tua mente? O il frutto di un’ispirazione improvvisa?

“Era un progetto su cui lavoravo dai tempi del college. Non sembrava mai del tutto finito, e tuttavia il film è la messa in forma definitiva dell’opera.”

Come è stata la reazione del pubblico al SXSW per la prima del film?

“Per lo più buona, ci sono state alcune ottime recensioni, altre più controverse.”

In quali suggestioni ti senti più vicina a Carson McCullers come scrittrice?

“Ammiro il suo senso di empatia per i personaggi emarginati e amo il senso di universalità che permeava il suo lavoro. Cerco di fare anch’io la stessa cosa.”

McCullers ha trascorso un breve periodo a New York, che è invece la tua città natale. Come vivi la tua vita e i tuoi concerti a New York?

“Amo ancora New York! Anche dopo tutti questi anni. Ultimamente ha attraversato un periodo difficile a causa della pandemia, spero davvero che torni in forma.”

Sul numero di febbraio di “Rumore” presento i tuoi volumi delle Close-Up Series. Cosa ne pensi della scelta di renderle singolarmente disponibili dopo alcuni anni?

“Sono contenta che la serie di Close-Up sia disponibile singolarmente in vinile. Erano disponibili singolarmente già quando sono usciti per la prima volta su CD, ma la collezione di vinili è molto speciale.”

E sei curiosa di sapere se ci sono differenze da parte del pubblico nell’accostarsi alle quattro diverse sezioni della tua opera d’arte?

“Hmm, sono tentata dal dire che le persone più in là con gli anni preferirebbero forse l’album n.2 che ha le canzoni ‘classiche’, e che le persone più giovani vorrebbero l’album n.3 che ha quelle più ‘alternative’; ma questo potrebbe essere un cliché. Mi piace quando le persone li comprano tutti e quattro, ed esplorano tutti i piccoli mondi che ho creato.”

Quindi sei completamente soddisfatta delle location delle tue canzoni nei quattro dischi? O percepisci che alcune di loro potrebbero sgattaiolare da un disco all’altro se potessero?

“Sì, sono d’accordo; alcune canzoni potrebbero muoversi su due, o forse anche tre album. Però in definitiva sono contenta di dove vivono: ho cercato di scandirle con attenzione in sequenza.”

Sei stata la voce narrante di un bel documentario sull’artista Pino Pascali. Com’è il tuo rapporto attuale con l’Italia, e il Sud Italia in particolare?

“Amo l’Italia! È stato il secondo paese che ho visitato, e sono rimasta sempre stupita dalla qualità della vita, ovunque andassi. La cucina, le lenzuola, l’attenzione ai dettagli. L’amore! Un paese a me molto caro.”

https://www.youtube.com/watch?v=B_4xCk5iH1s