Home Magazine Editoriali Editoriale 371: il nostro 2022

Editoriale 371: il nostro 2022

0
RUMORE 371 SLIDE 02

L’editoriale del numero 371 di Rumore, dicembre 2022, di Rossano Lo Mele

Di Rossano Lo Mele

Quest’anno abbiamo cominciato in anticipo. Di un mese circa. La prima copertina di “Rumore”, gennaio 2022, ritraeva un gruppo di ventenni. Si chiamano Black Country, New Road: ci eravamo già invaghiti di loro nel 2021 e all’annuncio di un album nuovo – il secondo, edito appunto a febbraio, finito come vedrete tra qualche pagina molto in alto tra le nostre preferenze annuali – abbiamo deciso di investire su di loro. Ragazzi inglesi che paiono aver fagocitato la musica dei loro nonni, visti i continui rimandi all’epoca d’oro del rock progressivo britannico. Gennaio, per noi, non è solo l’inizio, ma è anche un mese simbolico: da qualche anno il giornale si accompagna a una delle nostre guide pratiche. Generalmente firmate da Luca Frazzi. Succederà anche il mese prossimo: tenetevi forte, perché stavolta si parlerà di 50 + 50 emittenti radiofoniche italiane libere. Ma libere veramente. Nell’attesa del libro in questione (noi che stiamo correggendo le bozze vi anticipiamo solo che sta uscendo discretamente bene…), rievochiamo quello sulle fanzine nazionali edito come detto a gennaio. Gemello del volume dedicato alle riviste musicali italiane pubblicato a sua volta nel gennaio 2021. Insomma, una specie di comitato di benvenuto che da qualche tempo indaga tra gli angoli più oscuri della musica italiana. A proposito di storia: a febbraio abbiamo celebrato i nostri primi 30 anni. Lo abbiamo fatto con una copertina/poster ad hoc disegnata da Alessandro Baronciani e con un numero speciale in cui le nostre firme hanno rievocato storia e significato del giornale che abitualmente leggete o scrollate. Ne approfittiamo per ringraziare, qui e ora, le decine di persone che ci hanno scritto in privato o sui nostri account social, manifestando non solo affetto ma anche un percorso di accompagnamento e crescita (musicale e anagrafica) fatto assieme nell’arco di questi ormai quattro decenni. 

L’uscita di febbraio ha trovato poi in quella di giugno 2022 una sorta di gemello: essendo il numero 365, abbiamo deciso di spremere la memoria e la penna della redazione per comporre un giornale dedicato a 365 eventi, giorno dopo giorno, dal primo gennaio al 31 dicembre, che hanno segnato la storia della musica e della cultura off che da sempre seguiamo. Tante ricorrenze, quindi, fra cui non potevano mancare quelle legate al ricordo di morti eccellenti. E qui si apre un capitolo a parte: negli ultimi anni si assiste sempre più, a livello informativo, a una sorta di necrologio rock. Va specificato che se da una parte le cronache sono da sempre sensibili al tema, siamo entrati ormai in una fase storica senile della prima cultura pop. Gli eroi emersi nel dopoguerra sono ormai ottuagenari che un po’ alla volta ci stanno salutando. Non c’è da fare drammi sulla loro dipartita, perché in molti casi hanno lasciato un corpus di opere e codici espressivi strabilianti. Immalinconisce invece quando certe carriere sono ancora nella fase di pieno sviluppo. Crudele in questo senso il 2022, che al principio ci ha sottratto Mark Lanegan, beniamino irregolare su queste pagine e per tanti lettori. In tema di precoci scomparse, ad aprile abbiamo omaggiato il ricordo di Layne Staley, a 20 anni dalla sua tragica fine, personaggio carismatico affine al povero Lanegan, se ce n’è uno.  

L’Italia non è rimasta a guardare, trovando collocazione in copertina nei mesi caldi: dapprima i Nu Genea, da Napoli letteralmente alla conquista del mondo. Poi gli apolidi Calibro 35, con il loro duplice omaggio a Ennio Morricone. A seguire il tempo di raccontare nel dettaglio una storia che volevamo dipanare da anni: quella dei fantasmatici Portishead, incarnazione profonda del suono di Bristol. In autunno poi siamo rimasti in Inghilterra, con una emblematica coppia di quartetti brit e copertine. Dapprima gli Arctic Monkeys, i giovani del rock heritage che piacciono a tutti, forti di una carriera formidabile e di un nuovo disco young adult. A seguire quelli che potremmo definire tra i loro predecessori: i Beatles. Freschi della principesca ristampa di Revolver, il capolavoro del 1966 che ha inventato il concetto di psichedelia nel pop e nel rock.

Simultaneamente al compimento dei nostri 30 anni, sarebbe stato bello festeggiare. Non siamo riusciti a farlo in estate, ma recuperiamo prima che l’anno si concluda. Con i ragazzi del Bronson di Ravenna organizziamo la seconda edizione del festival “Passatelli In Bronson”. La manifestazione prende le mosse dalle pagine della nostra rubrica “Futura”. Abbiamo parlato di classici e di defunti, certo, ma largo alla musica di domani. Dal 16 al 18 dicembre ci trovate lì, tra le mura del Bronson. Incontri, ma soprattutto live con tanti dei nomi che abbiamo sostenuto nell’arco del 2022: Post Nebbia, Rooms By The Sea, Morgana, Maria Chiara Arghirò, Eugenia Post Meridiem, A/lpaca e altri ancora. Se ci siete ci vediamo lì. Altrimenti su queste pagine, tra un mese, dopo aver letto il meglio, a nostro parere, di questo 2022 che scivola verso la fine. 

Exit mobile version