Live report: Iacampo + Dead Man Watching @ Opificio dei Sensi, Verona, 8/11/2013

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iacampo

di Francesco Bommartini

Concerto di un’intensità commovente quello tenuto da Marco Iacampo nel veronese. È stata la prima data del nuovo tour a cui seguirà una calata al sud Italia, tra Calabria e Sicilia. Il cantautore mestrino ha suonato nella sala superiore dell’Opificio dei Sensi, splendida struttura inserita in un’area distante da rumori molesti e smog. Iacampo ha catalizzato totalmente l’attenzione dei presenti. La sua reinterpretazione a base di voce e chitarra delle canzoni contenute in Valetudo, e la proposizione di alcuni nuovi brani, ha convinto tutti.

Non lasciatevi ingannare: nonostante la presenza della sola chitarra si può affermare che non mancasse nulla. La presenza di Iacampo non è solo fisica. La sua grandezza si nota quando apre bocca, tanto per parlare quanto per cantare. L’artista 37enne che ha colpito diretto con la fortunata Amore in ogni dove, ha messo al servizio della perla Tanti no e un solo sì la sua voce ferma ed emozionante, e ha scandagliato a fondo l’ultimo album pubblicato da Urtovox/The Prisone Records, suonandolo in toto. Ha introdotto le canzoni con frasi sentite e qualche boutade. Prima di Gli inverni non mi cambieranno più ha accennato alla comoda “vita riscaldata” di cui possiamo godere oggi, mentre Amore addormentato è divenuto il pretesto per scherzare e far ridere tutti gli astanti. Ma non come certi comici, con quel modo che spesso risulta pre-costruito e forzato, bensì come fanno le persone che stanno bene e che, come accaduto l’8 novembre, sanno creare atmosfere uniche. Riuscendo a dominare anche l’ambiente, già ben impostato per la sua performance, con la richiesta ben accolta, di tenere accese solo le luci che illuminavano il palco. Un pubblico concentrato per fruire appieno del live è stato la classica ciliegina sulla torta.

A introdurre questa splendida esibizione è stato il progetto Dead Man Watching, per l’occasione in un duo composto da Mario Vallenari e Michele Martinelli. Il loro cantautorato folk ha dato un quid interessante alla serata. La voce di Vallenari è ruvida al punto giusto. Le trame chitarristiche sono semplici, spesso dolcemente malinconiche, con sfumature brit rock e slowcore. Gli Usa sono un punto di riferimento palese per i Dead Man Watching che, durante il live, hanno attirato anche l’attenzione di Iacampo, che ne ha domandato il nome. All’attivo hanno tre dischi incisi nel 2007, 2009 e 2012. L’ultimo s’intitola Love Come On!. Vallenari è anche patron dell’etichetta veronese Cabezon Records, solitamente concentrata nella produzione di artisti dal flavour acustico.

Qui sotto potete ascoltare Mondonuovo, dall’album Valetudo.

Redazione Rumore
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