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In arrivo il nuovo album di Stefano Pilia, Spiralis Aurea. Ascolta in anteprima Hannah

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stefano pilia

Manca poco al nuovo album del chitarrista avanguardista Stefano Pilia. Nell’attesa di Spiralis Aurea ci ascoltiamo in anteprima un estratto: Hannah

Stefano Pilia, già chitarrista dei Massimo Volume e degli Afterhours, nonché nei 3/4HadBeenEliminated torna con il nuovo album Spiralis Aurea per Die Schachtel il 4 marzo 2022: un doppio LP di materiale che intreccia geometria sacra, esperienza collettiva e connessioni elusive tra natura e genere umano.

Dopo le sue uscite soliste e le numerose collaborazioni con artisti come Oren Ambarchi, Valerio Tricoli, Alessandra Novaga, Z’EV, Andrea Belfi, David Grubbs, e numerosi altri, Spiralis Aurea, la sua terza impresa solista con Die Schachtel dopo In Girum Imus Nocte Et Consumimur Igni e Action Silence Prayers vede il compositore avventurarsi in acque nuove, esplorando nozioni di spiritualità attraverso un corpo di dodici composizioni, registrate in varie combinazioni con un ‘all-star cast’ di strumentisti: Alessandra Novaga, iosonouncane, Silvia Tarozzi, Mattia Cipolli, Ensemble Concordanze, Elisa Bognetti, Enrico Gabrielli, Valeria Sturba, Giuseppe Franchellucci, Adrian Utley e Cecilia Stacchiotti.

(Art: Bruno Stucchi/Dinamomilano)

La scaletta di Spirali Aurea:

01. Crux
02. Codexiii(+)
03. Imago
04. Ascensio
05. Spiralis
06. Aurea Pt1
07. Codexiii(O)
08. Ouroboros
09. Hannah
10. Codexiii(()
11. Aurea Pt2
12. Xiii

Il titolo tra il suo titolo dalla Spirale Aurea – conosciuta anche come rapporto aureo, sezione aurea, media aurea, o proporzione divina – una formula matematica e una forma geometrica che ha mantenuto un significato sia mistico che creativo per millenni, ognuno dei 12 lavori che compongono Spiralis Aurea è iniziato con una figura o un processo geometrico e simbolico. Le radici di “Spiralis Aurea” affondano nel lungo e personale impegno di Pilia con lo spiritualità e in un’epifania avuta durante una visita al cimitero del Passo della Futa – il luogo di riposo dei soldati tedeschi uccisi in Italia durante la seconda guerra mondiale. Profondamente commosso, ha riflettuto sui profondi significati che risiedono nella geometria del luogo:

un luogo ‘attraversato’ da pensieri sul paesaggio, la storia, i simboli, i rituali. Un’opera (…) che offre una riflessione sulla vita e sulla morte. Una preghiera per i vivi e per i morti

Facendo un passo indietro rispetto all’immediatezza intuitiva che ha guidato il suo lavoro per decenni, e ispirato dai concetti di “geometria divina”, Pilia si è proposto di tradurre una serie di relazioni numeriche e figure geometriche in forme musicali “sacre”, cercando di cogliere gli archetipi duraturi che sono alla base dell’esperienza collettiva, credendo che l’arte abbia il potenziale per operare come un balsamo per l’isolamento propulso dal mondo moderno.

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