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Rumore Week: dal tatuaggio di Giorgio Moroder alla guerra di Glenn Danzig al politicamente corretto

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Il nostro riassunto della settimana, sopra e sotto i palchi
dal 26 aprile al 2 maggio 2021

1 IL TATUAGGIO DI GIORGIO MORODER

Per la serie non è mai troppo tardi, Giorgio Moroder per l’81esimo compleanno si è regalato il suo primo tatuaggio: “Cos’ha per regalo un 81enne per il suo compleanno…”, scrive su instagram: “il suo primo tatuaggio fatto dal figlio”. A tatuare il musicista infatti è stato il figlio Alessandro.

2 BILLY BRAGG E LUCY DACUS PER IL PRO ACT

Billy Bragg, Lucy Dacus, Will Butler e altri parteciperanno a una serie di conversazioni su Instagram per supportare il Protecting The Right To Organize Act, guidato dal Working Families Party, un piccolo partito progressista statunitense. Il PRO Act, per il quale anche Biden ha espresso il suo sostegno, amplierebbe l’adesione ai sindacati e aumenterebbe la protezione dei dipendenti dall’interferenza dei datori di lavoro nella contrattazione collettiva. Il disegno di legge è passato alla Camera dei Rappresentanti a marzo, ma è in bilico al Senato a causa del’ostruzionismo repubblicano. La serie inizia, non a caso, il 1 maggio.

3 WALMART VS KANYE WEST

La catena di supermercati Walmart ha intenzione di fare causa a Kanye West se quest’ultimo non ritirerà il nuovo logo della sua linea di abbigliamento Yeezy, giudicata troppo somigliante al logo della compagnia. “Walmart ritiene che il design del logo raffigurato nell’applicazione Yeezy sia molto simile e possa creare confusione con il noto design del logo di Walmart”, dice una lettera inviata a CNN Business.

4 GLENN DANZIG VS LA WOKE GENERATION

Anche Glenn Danzig ha da ridire sul politically correct, la cancel culture e la woke generation: il fondatore dei Misfits ha detto in un’intervista a Rolling Stone parlando del classico della band Last Caress: “Non penso che la gente vedrà mai più una cosa del genere. Non ci saranno più nuove band così. Adesso sarebbero immediatamente cancellati. Le persone non capiscono, perché oggi è tutto cancel culture e stronzate woke, ma oggi non ci sarebbe mai stata l’esplosione del punk, a causa delle stronzate woke e cancel culture”.

5 KODAK BLACK SI DICHIARA COLPEVOLE DI AGGRESSIONE

Kodak Black era stato accusato di aggressione e violenza sessuale nel 2017: il rapper ha deciso di patteggiare e dichiararsi colpevole di aggressione di primo grado e percosse per otenere una pena ridotta, ed è stato condannato a 10 anni, con sospensione della pena. Sarà in libertà vigilata per 18 mesi.

E se non vi bastano queste news in pillole, qua trovate quelle musicali e qua quelle scovate dalla rete.

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