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La risposta di Giovanni Lindo Ferretti sulla questione profughi

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È da qualche giorno che Giovanni Lindo Ferretti, ex-frontman di CCCP Fedeli alla Linea, CSI e PGR, è al centro di numerose discussioni sulla sua figura, sul suo passato e sul suo presente. La storia del perché e del percome si sia arrivati a questo punto partendo dall’inizio è stata raccontata bene qua da Francesco Farabegoli. In breve, la tesi sarebbe che Ferretti, riscopertosi cristiano cattolico, non solo sia praticante e fervidamente credente, ma anche ormai piuttosto vicino a un’ideologia di destra. La prova sarebbe una dichiarazione fatta da Ferretti ad Atreju, un meeting di giovani organizzato da Alleanza Nazionale/Fratelli d’Italia, in cui l’ex-frontman ha snocciolato una serie di opinioni riprese da varie testate il cui senso era, in breve, “Prima gli italiani dei migranti”. È pure arrivata una foto con Giorgia Meloni. E una risposta da parte dell’ex compagno di band Gianni Maroccolo. Qua sotto alcune delle sue dichiarazioni:

C’è un diritto dell’umanità a vivere in pace nella sua terra, ma lo straniero è straniero, uno Stato che non protegge i confini e non pensa ai suoi compatrioti non è uno Stato, mi fanno molta impressione le persone che mettono i propri cari all’ospizio per dedicarsi ai poveri del terzo mondo. […] Non condivido la linea del governo sul tema, purtroppo il centrodestra per adesso non parla con voce univoca. […] Sono lontano dalla sinistra da tanto tempo, stimo la Meloni, uno dei pochi politici che apprezzo, la vedrei leader, mentre Salvini ha dei pregi ma anche dei difetti. Berlusconi? Ci sono problemi anche di carattere estetico, c’ha un’età, se ne deve fare una ragione, è fuori tempo, ho simpatia umana per lui, però da un punto di vista politico ha un sacco di problemi.

Ora Ferretti ha postato un lungo messaggio sulla sua pagina Facebook ufficiale in cui prosegue il discorso e va più nel dettaglio riguardo alle sue opinioni sulla questione-migranti. Lo trovate per intero qua sotto.

Cosa penso dei profughi? È un dolore immane, non può essere lenito da alcuna parola emotiva. Si può, si deve, evidenziare il taciuto: l’Islam politico, il terrore imposto nel vicino oriente, lo stato di timore che avvolge l’Europa. I profughi ne sono ostaggio e conseguenza.

Di questo bisognerebbe discutere per poter operare il prima e meglio possibile. Che il Signore protegge lo straniero e che la carità è pilastro della socialità sta scritto ovunque e sta inciso nel cuore dell’uomo, anche nel mio. Di che stiamo parlando? Quello che sta succedendo è per certi versi una invasione, per altri una deportazione di masse umane gettate nella disperazione. Poi restano storie individuali comunque tragiche, a ricordarci che il male, il dolore, sono quota inalienabile dell’umanità, vanno combattuti, contenuti e arginati per quel che si può.

“Occorre metabolizzare la tragicità del vivere in dolente saggezza e un uso della forza capace di affrontare la tempesta” è una frase del mio intervento ad Atreju. Credo che la tempesta sia in arrivo ma gli unici che si vedono in giro sono intenti ad allestire un picnic. Quelli rintanati in casa partecipano via web, disquisiscono e pontificano postando la loro sostanziale inconsistenza, beatificati dal virtuale. Connessi al vuoto. Li inghiottirà. Ciao.

Trovate qua sotto un concerto intero dei CCCP Fedeli alla linea a D.O.C., un programma musicale di Rai2 dell’annata 1987/1988.

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