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15 band o artisti inaspettati da non perdere al Primavera Sound 2023 di Barcellona

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Primavera Sound 2023

Oltre ai soliti nomi, ecco quindici band o artisti selezionati che potrebbero colpirvi durante il Primavera Sound 202e di Barcellona

Di Nicholas David Altea

Il Primavera Sound 2023 anche quest’anno si presenta con un cartellone fittissimo. Basta guardare i grandi nomi in evidenza per non avere dubbi: Kendrick LamarBlurFKA twigsSt VincentRosaliaUnwoundCaroline Polacheck, la reunion dei Moldy PeachesBuilt To SpillBorisAmenraPet Shop BoysPusha TSkrillex, New Order, Ghost e molti altri. Per chi non potrà parteciparvi ci sarà la possibilità di guardarlo in streaming. Ma oltre ai grandi nomi abbiamo selezionato qualcosa di più piccolo e meno scontato che vi consigliamo di non perdere.

Wednesday

Sabato 3 giugno – Amazon Music Stage

Il penultimo disco Twin Plagues è l’esempio di quello che alcuni chiamano country-gaze, ma poco importa, i Wednesday si sono riconfermati ad alti livelli e con l’ultimo Rat Saw God sono pronti a spiccare il salto mettendo d’accordo in tanti.

Soul Glo

Venerdì 3 giugno – Plenitude Stage

Sono uno dei nomi che sta ridefinendo l’hardcore, in questo caso con chiare influenze rap. Potremmo definirli i nuovi Bad Brains – che all’epoca invece flirtavamo col reggae. Non capita di vederli spesso. La band di Philadelphia è uno dei nomi imperdibili, soprattutto dopo l’ultimo lavoro, Diaspora Problems.

Turnstile

Giovedì 1 giungo – Estrella Damm Stage

Glow On è stato uno dei dischi migliori e più sorprendenti del 2021. Lo scorso anno la data al Primavera venne annullata.L’attesa è spasmodica, e vedere dal vivo la resa di un album che – come i Soul Glo – sta tentando di ridefinire i confini dell’hardcore, in questo caso mescolati col crossover ma anche con declinazioni pop – la presenza di Dev Hynes (Blood Orange, ex Lightspeed Champion, ex Test Icicles) si sente.

Bar Italia

Sabato 3 giungo – Dice Stage

Sono una dei nomi più chiacchierati. Però le chiacchiere stanno sempre a zero e bisogna tastare il terreno dal vivo dopo l’ottima prova su disco – Tracey Denim – che li posiziona in un mondo molto affine ai Blonde Red Head con derive post punk.

Alvvays

Venerdì 2 giugno – Plenitude stage

Il disco della consacrazione degli Alvvays è finalmente arrivato: Blue Rev (2022) cesella la capacità di scrittura del gruppo canadese che trova una forma funzionale e con meno limiti dando spazio a qualche riverbero di più. Ma chi li amava continuerà a cantare col cuore in mano Archie, Marry Me.

Surf Curse

Sabato 3 giugno – Ron Brugal stage

La band del Nevada mette d’accordo chi ama l’indie rock con affinità ai Dinosaur Jr ma allo stesso tempo una melodicità spiccata e un’attitudine più californiana, diciamolo. Magic Hour è uscito lo scorso anno però se mantengono le promesse del disco e la scrittura, ci sarà da divertirsi anche live.

Overmono

Sabato 3 giugno – Plenitude

Good Lies è un disco che ritroveremo nelle classifiche a fine anno. Il duo gallesse composto dai fratelli  Tom e Ed Russell cerca la forma canzone nell’elettronica ma poi tendono a destrutturare il suono, mantenendo una linea melodica pulsante e mai banale.

Gilla Band

Sabato 3 giugno – Dice stage

Qualcuno si sarà anche stufato dell’ondata post post punk di questi anni ma loro hanno una ruvidezza che si scontra con il noise e il rumore sonoro inviabile. Sono arrivati ben prima del grande successo. Sono la post punk band attuale più affine a declinazioni industrial noise. Massicciò e devastanti.

Lebanon Hanover

Sabato 3 giugno – Dice stage

Il duo anglo-tedesco riporta in auge – semmai ce ne fosse stato bisogno – tutto l’immaginario decadente del post punk anni ’80, fatto di chiaroscuri, anime plumbee e tutto quelle cose che il mondo dark/goth conosce molto bene. Il suono è quello, lo fanno molto bene con una marzialità mitteleuropea glaciale.

The Beths

Venerdì 3 giugno – Dice stage

I neozelandesi sono già passati dal Primavera Sound ma bisogna rivederli. Expert In a Dying Field è il nuovo disco tra indie rock, noise pop e melodie catchy pronte a portarvi via. Il momento giusto per non pensare a nulla.

Gabriels

Venerdì 2 giugno – Plenitude stage

Angels & Queens è il primo album del trio californiano che rimescola soul, R&B con finiture gospel e un gusto raro. C’è da divertirsi e soprattutto da muoversi in questa ricodificazione sonora.

Tomberlin

Venerdì 2 giugno – Pull & Bear stage

Indie folk delicato e riflessivo per la cantautrice che approda alla Saddle Creek con il disco I Don’t Know Who Needs To Hear This… uscito nel 2022. E forse non siamo nemmeno al massimo della sua espressione, può ancora crescere tantissimo.

Two Shell

Sabato 3 giugno – Plenitude stage

Two Shell sono un duo inglese inglese non meglio identificato, che tra ì proprio suoni fanno filtrare tra techno e hyper pop a velocità variabili. Sulla locandina del festival lo avrete letto così (¥///0 $#£[[ \/\/&$ #£>3) ma non preoccupatevi, è tutto normale, non avete alzato il gomito. Sono semplicemente loro.

Nation Of Language

Venerdì 2 giugno – Dice stage

I newyorkesi sfruttano a dovere il canovaccio new wave rivisitato ma molto ballabile con un particolare amore per gli Smiths, il decadentismo, la voglia di muoversi, i synth e gli anni 80 più melliflui. 

Blackhaine

Sabato 3 giugno – Plenitude stage

Tom Heyes aka Blackhaine (un chiaro riferimento al film La Haine) mescola un flow violento come la sua presenza molto fisica sul palco a dei beat profondi fatti basi hip hop / electro con testi figli della working class più rancorosa. Una combinazione di drill (un sottogenere della musica trap), musica sperimentale e danza contemporanea.

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