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Rumore 377 | Giugno 2023 – Hip Hop Fifty, 50 anni di rap

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Tutti i contenuti del numero 377 di Rumore, giugno 2023.
Hip Hop Fifty, 50 anni di rap

Nell’estate del 1973 si celebrava un party nel West Bronx, a New York, divenuto leggendario perché da lì partì una rivoluzione musicale. Nasceva, grazie alle sapienti mani di DJ Kool Herc, quello che sarebbe divenuto l’hip hop. Sottocultura ramificata in più discipline che proprio quest’anno celebra quindi il mezzo secolo esatto di vita. Il rap, che dell’hip hop è di fatto una di queste discipline, nonché la più famosa, è ciò che a livello di creazione musicale da sempre identifica questa sottocultura. Hip Hop Fifty è però ben più che una semplice ricorrenza: si tratta di una vera e propria celebrazione. Che – partita naturalmente dagli Stati Uniti, sotto questa sigla – raggrupperà una serie di eventi destinati a caratterizzare i prossimi mesi. Così come, in aggiunta, una serie di dischi speciali a tema pubblicati proprio per l’occasione. 

L’hip hop è da sempre nel DNA di Rumore, quindi non potevamo né volevamo lasciarci sfuggire quest’occasione. Né tanto meno potevamo cavarcela in modo superficiale o banale. Abbiamo così convocato il più grande esperto nazionale di hip hop delle origini: U.Net. Autore di saggi e già titolare di una borsa di studio negli Stati Uniti proprio legata al tema (e finanziata da Nas, una delle colonne storiche del rap). U.Net e la nostra firma “di settore” Luca Gricinella hanno così ricostruito la storia di questa sottocultura, da quell’estate del 1973 a oggi: scansionando date, temi e momenti storici, attraversando la moda, il cinema, le origini, il business e molto altro. Per provare a spiegare il tutto anche a chi non c’era o ne volesse sapere di più, dal principio. A coronamento del tutto, una doppia playlist. 50 capolavori per 50 anni di rap. Più altri 50 capolavori apparentemente minori per entrare pienamente dentro l’hip hop, dal passato al presente, con le sue innumerevoli facce, generi e produzioni. Che facce scegliere, infine, per la copertina? Facce che fossero identificative di questa rivoluzione sonora, sociale e commerciale. Abbiamo perciò optato per una vecchia foto in bianco e nero, quasi da cartolina. Due pionieri del genere, Beastie Boys e Run DMC. Ritratti assieme nel 1987, ad Amsterdam. Quando ormai la svolta era cominciata, senza nessuna barriera razziale, geografica o di ceto. Da qui parte il numero 377 di Rumore: Hip Hop Fifty – 50 Anni di Rap.

Dalla musica afroamericana, presto divenuta materia d’ascolto anche dei bianchi, alla musica pesante: per natura, ma anche se non soprattutto per profondità emotiva. Due casi esemplari. Da una parte il ritorno degli Swans di Michael Gira. La band americana, dopo anni di silenzio, sforna un nuovo album e il leader si fa trovare pronto e loquace all’appuntamento con il nostro Francesco Vignani: una intervista confessione stranamente aperta per i suoi standard. Dall’altro lato, il poliforme inglese Justin K Broadrick: praticamente una leggenda della musica sperimentale dagli anni ’80 a oggi. L’uomo che – dai Napalm Death ai Godflesh, dagli Jesu ai Techno Animal – ha praticamente abbracciato ogni forma di contaminazione. Inseguivamo Justin, letteralmente, da anni: ha deciso finalmente di raccontare la sua carriera quarantennale a Francesco Farabegoli. Alla fine, dai due abissi emotivi, sono emersi un paio di ritratti esemplari.

Da vero “globalista”, come del resto suggerisce il nome della rubrica da lui firmata, Andrea Pomini si è invece messo in moto valicando il confine svizzero. Un periglioso passaggio a nord ovest: lì opera da poco meno di dieci anni un’etichetta chiamata Bongo Joe: in questo arco di tempo si è caratterizzata come produttrice di alcuni dei dischi più meticci e originali usciti di recente. Parliamo di progetti come Yalla Miku, Orchestre Tout Puissant Marcel Duchamp, ma anche dei francesi Crimi, freschi appunto di nuovo album. Il reportage in questione fa luce su un movimento che da metà degli anni 10 in poi si sta imponendo come uno dei più creativi d’Europa e non solo. Vicini di casa che vale la pena scoprire.

Fra le interviste di approfondimento ci sono poi quelle inserite nelle pagine denominate “Futura”: come quella alla statunitense Blondshell, ai “mancuniani” Mandy, Indiana e Chappaqua Wrestling, alla londinese Nabihah Iqbal, ai promettenti americani Monde Ufo, Jana Horn e Laurel Canyon.Ci siamo soffermati sulle ultime uscite editoriali di Lizzy Goodman, Virginie Despentes, Tommaso Pincio e i testi dedicati a Luca “Abort” Bortolusso, David Bowie, Charlie Watts dei Rolling Stones

Ricordiamo anche la figura leggendaria di Mark Stewart, icona della sperimentazione rock: passando dal suo Pop Group a tutta l’influenza esercitata sulla successiva scena di Bristol. Parliamo anche del nuovo progetto editoriale del nostro Alessandro Baronciani: il quale, invece, per la sua rubrica di ritratti a fumetti ci regala una sua splendida versione di Lauryn Hill. Questo mese il protagonista della nostra intervista senza rete – per le pagine de “I Complessi” – è Gianni Maroccolo: bassista e produttore che ha fatto la storia del rock in Italia con Litfiba, C.S.I. e tanti altri e che proprio per questo neanche avrebbe bisogno di presentazioni.

Sempre abbondante la sezione dedicata alle recensioni. Il disco del mese è quello più che attesissimo degli enigmatici inglesi bar italia: band puramente indie rock verso cui abbiamo drizzato le antenne ormai da mesi. In Italia, lontani dal bar ma dentro la penisola, non potevamo esimerci dal tributare il giusto spazio al ritorno – a meno di un anno di distanza dagli ultimi due album gemelli – dei nostri beniamini Calibro 35. Analizziamo inoltre le nuove uscite di King Krule, Queens Of The Stone Age, Motorpsycho, Rival Sons, Squid, Ben Harper, Federico Dragogna, Lanterns On The Lake, Magdalena Bay, Sick Tamburo, Noel Gallagher’s High Flying Birds, Sparks, Rancid, Andrea Poggio, Cheater Slicks, Paolo Angeli da solo e con Iosonouncane, Keaton Henson, Iguana Death Cult e tantissimi altri. Fra le ristampe si segnalano invece quelle di Tom Waits, Hanoi Rocks, Mike Oldfield, The Lemonheads, The Kinks, Comet Gain. Mentre un posto particolare merita la ricostruzione – firmata da Diego Ballani per la rubrica “Flashback” – della vicenda “disfunzionale” e anni ’60 della West Coast Pop Art Experimental Band

“Rumore” 377, giugno 2023, è in edicola: al prezzo di 8.00 euro. Disponibile anche la versione app da scaricare, per tutte le piattaforme. Buona lettura!

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