Win Butler degli Arcade Fire si è difeso con un comunicato dalle accuse mosse da quattro persone
Una brutta storia sta coinvolgendo in queste ore Win Butler: il leader degli Arcade Fire è stato accusato di abusi sessuali da quattro persone. A raccogliere i racconti delle presunte vittime è stato Pitchfork, che ha parlato con tre donne e una persona gender-fluid, tutt* molto più giovani, con cui il musicista avrebbe intrattenuto rapporti inappropriati, secondo le testimonianze, scambiando atteggiamenti amichevoli per tentativi di flirt e insistendo anche in modo aggressivo.
Butler, e successivamente la moglie e compagna di band Régine Chassagne, hanno rilasciato una dichiarazione in risposta alle accuse: “Amo Régine con tutto il cuore”, scrive Butler:
“Stiamo insieme da vent’anni, lei è la mia compagna nella musica e nella vita, la mia anima gemella e sono fortunato e grato di averla al mio fianco. Ma a volte è stato difficile bilanciare l’essere il padre, il marito e il compagno di band che voglio essere. Oggi voglio ripulire l’aria sulla mia vita, sul mio scarso giudizio e sugli errori che ho commesso. Ho avuto rapporti consensuali fuori dal matrimonio. Non c’è un modo semplice per dirlo, e la cosa più difficile che abbia mai fatto è stata doverlo condividere con mio figlio. La maggior parte di queste relazioni è stata di breve durata e mia moglie ne è consapevole: il nostro matrimonio, in passato, è stato più anticonformista di altri. Mi sono connesso con le persone di persona, agli spettacoli e attraverso i social media, e ho condiviso messaggi di cui non sono orgoglioso. Soprattutto, ognuna di queste interazioni è stata reciproca e sempre tra adulti consenzienti. È profondamente revisionista e francamente sbagliato che qualcuno suggerisca il contrario. Non ho mai toccato una donna contro la sua volontà e qualsiasi accusa è semplicemente falsa. Nego con veemenza di essermi mai imposto su una donna o chiesto favori sessuali. Questo semplicemente, e inequivocabilmente, non è mai successo. Sebbene queste relazioni fossero tutte consensuali, sono molto dispiaciuto per chiunque abbia ferito con il mio comportamento. La vita è piena di tremendi dolori ed errori, e non voglio mai essere parte del causare il dolore di qualcun altro. Ho lottato a lungo con problemi di salute mentale e i fantasmi degli abusi infantili. A 30 anni ho iniziato a bere mentre affrontavo la depressione più pesante della mia vita dopo che la nostra famiglia ha subito un aborto spontaneo. Niente di tutto ciò ha lo scopo di giustificare il mio comportamento, ma voglio dare un contesto e condividere ciò che stava accadendo nella mia vita in quel periodo. Non riconoscevo più me stesso o la persona che ero diventato. Régine ha aspettato pazientemente guardandomi soffrire e ha cercato di aiutarmi nel miglior modo possibile. So che deve essere stato molto difficile per lei guardare la persona che amava così smarrita. Ho lavorato sodo su me stesso, non per paura o vergogna, ma perché sono un essere umano che vuole migliorare nonostante i miei difetti e danni. Ho passato gli ultimi anni da quando il Covid ha colpito cercando di salvare quella parte della mia anima. Ho dedicato molto tempo ed energia alla terapia e alla guarigione, inclusa la frequentazione degli AA. Ora sono più consapevole di come la mia personalità pubblica possa distorcere le relazioni anche se una situazione mi sembra amichevole e positiva. Sono molto grato a Régine, alla mia famiglia, ai miei cari amici e al mio terapeuta, che mi hanno aiutato a uscire dall’abisso che ero certo che a volte mi avrebbe consumato. Il legame che condivido con i miei compagni di band e la connessione incredibilmente profonda che ho creato con il pubblico attraverso la condivisione della musica mi ha letteralmente salvato la vita. Mentre guardo al futuro, continuo a imparare dai miei errori e a lavorare sodo per diventare una persona migliore, qualcuno di cui mio figlio può essere orgoglioso. Dico a tutti i miei amici, alla mia famiglia, a chiunque abbia ferito e alle persone che amano la mia musica e sono sconvolte e deluse da questo rapporto: mi dispiace. Mi dispiace per il dolore che ho causato – mi dispiace di non essere stato più consapevole e sintonizzato sull’effetto che ho sulle persone – ho fatto una cazzata e, sebbene non sia una scusa, continuerò a guardare avanti e a curare ciò che può essere guarito e imparare dalle esperienze passate. Posso fare di meglio e farò di meglio”
“Win è la mia anima gemella, il mio compagno di canzoni, mio marito, il padre del mio bellissimo figlio”, scrive Chassagne, “È stato il mio compagno nella vita e nella musica per 20 anni. E nonostante tutto l’amore nelle nostre vite, l’ho anche visto soffrire di un dolore immenso. Sono stata al suo fianco perché so che è un brav’uomo che ha a cuore questo mondo, la nostra band, i suoi fan, gli amici e la nostra famiglia. Conosco Win da prima che fossimo ‘famosi’, quando eravamo solo normali studenti universitari. So cosa c’è nel suo cuore e so che non ha mai, e non toccherebbe mai una donna senza il suo consenso e sono certa che non l’ha mai fatto. Ha perso la strada e ha ritrovato la strada del ritorno. Lo amo e amo la vita che abbiamo creato insieme”.
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