Home Magazine In edicola Rumore 358 | Novembre 2021 – Damon Albarn, alla fonte della creatività

Rumore 358 | Novembre 2021 – Damon Albarn, alla fonte della creatività

0
damon albarn

Tutti i contenuti del numero 358 di Rumore, novembre 2021. Damon Albarn, alla fonte della creatività

La storia di “Rumore” è fortemente legata, tra le altre cose, agli andamenti, alle tendenze e agli scossoni del rock britannico degli ultimi 30 anni. Fra i nomi principali di questa stagione ci sono senza dubbio i Blur, titolari di una carriera piena di successi e continui cambiamenti stilistici. Il leader indiscusso di quella band si chiama(va) Damon Albarn. Il suo talento strabordante negli anni ha poi messo radici dentro progetti come The Good, The Bad & The Queen (con musicisti fenomenali tipo il batterista Tony Allen e il bassista dei Clash, Paul Simonon). Ma essendo irrequieto, quel talento ha anche vagato tanto per il mondo, a cominciare dal continente africano. Cosicché per i dischi a suo nome quasi non c’è stato spazio, in tanti anni. A distanza di un bel po’ di tempo dal suo debutto solista, Damon torna con un album a suo nome pensato in Islanda, realizzato durante il lockdown, con la testa e il cuore pieni di malinconia e speranza. Il suo disco più intimo esce così sul calare del 2021. E, vista la riservatezza del suo autore e del personaggio, è stato quasi miracoloso riuscire a incontrarlo di persona a Milano in una tiepida giornata autunnale. Ci ha parlato di sé, di sua figlia, della moda, del passato, del presente, ma soprattutto del futuro. Una chiacchierata nascosta e rubata da cui far emergere una delle figure apicali della popular music dell’ultimo mezzo secolo, anche se a lui non piace sentirselo dire. Dopo un inseguimento durato letteralmente anni, da qui parte la storia di copertina di “Rumore” 358, novembre 2021 con l’intervista di Rossano Lo Mele.

Andiamo avanti di qualche pagina: una delle scene musicali più fertili in questo momento in giro per il mondo si compone di due parole, consolidate quanto efficaci: post punk. Luca Frazzi ha perciò deciso di fare due cose per noi. Tornare indietro alle radici di un suono e del suo significato storico più profondo. E, ciò facendo, interfacciarsi con chi quella musica oggi la custodisce ancora e con cura la distribuisce. Il viaggio di Frazzi si articola così attraverso marchi come Spittle, Synthetic Shadows e Lantern: per capire come mai la fascinazione espressa da questo genere sembri non ammaccarsi in nessun modo con lo scorrere del tempo. Un mondo fatto di ristampe e preziosi cataloghi che, proprio tra le mani di alcuni editori italiani e le loro relative label, trovano alcuni i fra i massimi amplificatori in circolazione di musica post punk, per l’appunto. Caso strano quanto piacevole e sprovincializzante: parte proprio dall’Italia la documentazione e la distribuzione di un suono che non sembra patire mode effimere e invecchiamento.

Dalla periferia di Padova a New York, Stati Uniti: questa è invece la storia di Matteo Ruzzon, in arte Madteo. Partito giovanissimo per gli Stati Uniti. Vicenda pazzesca e musica incredibile quella immaginata dal producer di origini venete, di recente accasatosi presso l’etichetta Honest Jon’s: dapprima passione, infine domicilio discografico. Ha spremuto tutta la sua avventura esistenziale e produttiva in una torrenziale chiacchierata con il nostro Andrea Pomini.

New York è anche da sempre il punto di partenza, di arrivo e di snodo della carriera di Lee Ranaldo. L’ex chitarrista dei Sonic Youth manda avanti da anni una lucida avventura solista. Valicato da qualche tempo il muro dei 60 anni, il musicista si concede così un doppio colpo: un disco solitario che medita e parte dalla pandemia e un altro in compagnia, addirittura, dell’amico regista Jim Jarmusch, leggenda del cinema off statunitense. In una lunghissima chiacchierata intercontinentale Lee ha raccontato a Diego Ballani del suo presente solista e di un passato sonico impossibile da eludere.

Aggiungiamo poi: un ricordo dello sperimentatore Richard H. Kirk, unico intestatario (rimasto fino a poco fa) della formidabile sigla Cabaret Voltaire. Intervistiamo progetti “futuri” ma già contemporanei come Marta Del Grandi, Reuben Vaun Smith, Geese, Yard Act, Daniele Santagiuliana, Afflecks Palace e gli impronunciabili americani Tonstartssbandht. Raccogliamo le dieci canzoni preferite di tutti i tempi da Max Viale, musicista e videomaker torinese perno da decenni dei post rockers Gatto Ciliegia Contro Il Grande Freddo. Fra i libri vanno segnalati i volumi punk di Giacomo Spazio e Vivien Goldman, oltre al ritorno autobiografico e in viaggio di Giovanni Truppi. Nella rubrica “Che fine hai fatto?” torniamo sulla storia indimenticabile del varesino Roberto Binda, fra gli autentici pionieri della musica italiana di sperimentazione a cavallo tra i due millenni.

Recensiamo infine come al solito moltissime novità discografiche, fra cui spiccano i nostri dischi del mese: la giovanissima songwriter indie americana Snail Mail e il produttore friulano Bawrut. Oltre alle nuove uscite di Biffy Clyro, Giardini Di Mirò, Salmo, Nick Cave & The Bad Seeds, Explosions In The Sky, The Stranglers, Elvis Costello, Mastodon, Matilde Davoli, Magdalena Bay, Asia Argento, Helado Negro, Andrea Chimenti, Idles, Paolo Conte, Ministry, Coldplay, Carcass, Elvis Costello, Premiata Forneria Marconi. Fra le ristampe si segnalano invece le uscite di Radiohead, oltre a The Pop Group, LCD Soundsystem, Alabama Shakes, Van Der Graaf Generator, R.E.M., Steely Dan, Nirvana e tanti altri.  

“Rumore” 358, ottobre 2021, è in edicola al prezzo di 7.00 euro. Disponibile anche la versione digitale da scaricare. Buona lettura!

Edizione cartacea – Abbonati qui
Edizione digitale – Abbonati qui

SOMMARIO 

L’EDITORIALE
NEWS
PUNTI DI VISTA
MY TUNES
FUTURA

DISCO DEL MESE
RECENSIONI
TREECOLORE
IN ITALIA
RADICI
IN BREVE
SINGOLARE
FLASHBACK
RETROPOLIS

CHE FINE HAI FATTO?
GENTE SOLA
VISIONI
LETTURE
FUMETTI
POSTER-I
BANDA LARGA

Exit mobile version