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Mark Mothersbaugh dei Devo racconta la sua esperienza con il coronavirus

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“Per chiunque dubiti che il coronavirus e il Covid-19 siano reali, sono realmente reali”: in un’intervista al Los Angeles Times, il frontman dei Devo Mark Mothersbaugh ha raccontato la sua esperienza con il Covid-19, che lo ha portato in terapia intensiva, come si era saputo tramite la moglie Anita Greenspan.

Da ‘non mi sento bene’ martedì mi sono ritrovato su un’ambulanza sabato. È stato terrificante

Continua Mothersbaugh, che dice di non aver mai sottovalutato i rischi ma di essersi trovato suo malgrado in compagnia di persone che non conosceva, e che qualche giorno dopo hanno cominciato a manifestarsi i sintomi, che sono andati peggiorando fino a quando “è arrivata un’infermiera e ha detto ‘dovresti stare in terapia intensiva’. Io ho detto ‘è ridicolo’. Lei ha risposto di essere un’infermiera da 30 anni: ‘ti serve un’ambulanza proprio adesso'”. Il musicista racconta anche della confusione di quando era intubato: “Sono stato convinto per circa due settimane di essere stato colpito da un mattone da qualcuno a Little Tokyo. Avevo tutta questa storia elaborata di come questi ragazzi mi avevano venduto a una compagnia di ambulanze che poi aveva ricevuto una sorta di pagamento per aver consegnato i pazienti COVID alle loro unità di terapia intensiva. Ci credevo totalmente”, al punto, dice, da parlarne durante una videochiamata con la moglie e le figlie Hui Hui e Margaret, di 19 e 16 anni. Le allucinazioni riguardavano anche la band: “ho scritto un intero album dei Devo e messo insieme un intero concerto con la realtà aumentata: eravamo in piedi in cima a queste proiezioni, che in qualche modo crescevano”.

Mothersbaugh conclude con un consiglio per le persone vicine ai malati di covid:

Se qualcuno che conoscete è in terapia intensiva con COVID, contattatelo e tenetelo in contatto con il mondo esterno, perché è facile perdere traccia di dove sei e perché sei lì. Non avevo idea di essere stato ventilato per 10 giorni. Il tempo non significava niente

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