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A Nick Cave non interessano le dirette e gli streaming, vuole solo riflettere sul ruolo dell’artista

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Mentre molti artisti stanno occupando queste giornate di isolamento, annullamenti di concerti e rinvii di uscite con live casalinghi e dirette social, Nick Cave ha deciso di sfruttare queste giornate come un’occasione per riflettere, come ha scritto sul suo sito.

“La mia risposta alle crisi è sempre stata creare”, scrive rispondendo a Alice, Henry e Saskia, che gli domandano se farà dei live in streaming e come impiegare il tempo in caso non si sia dei creativi, “Questo impulso mi ha salvato tante volte – quando le cose andavano male pianificavo un tour, o scrivevo un libro, o facevo un disco – mi nascondevo nel lavoro, e cercavo di stare un passo avanti a qualunque cosa mi seguisse. Così, quando è diventato chiaro che i Bad Seeds avrebbero dovuto posticipare il tour europeo e che avrei avuto, come minimo, tre mesi di improvviso tempo libero, la mia mente è piombata nell’iperattività con idee su come riempire questo spazio. In una videochiamata con il mio team abbiamo buttato lì delle idee – concerto in streaming da solo da casa mia, scrivere un album in isolamento, scrivere un diario online del coronavirus, scrivere un film apocalittico, creare una playlist da pandemia su Spotify, un book club online, rispondere live alle domande su Red hand, tutorial di songwriting, programmi di cucina etc. – tutto allo scopo di mantenere vivo il mio slancio creativo, e dare qualcosa da fare ai miei fan in isolamento.

Quella sera, mentre consideravo queste idee, ho iniziato a pensare a quello che avevo fatto negli ultimi tre mesi – lavorare con Warren e la Sydney Symphony Orchestra, programmare e montare una grande e incredibilmente complessa esibizione con la Royal Danish Library, mettere insiemeil libro Stranger Than Kindness, lavorare a un’edizione aggiornata di Collected Lyrics, sviluppare lo show per il tour mondiale di Ghosteen (che, comunque, sarà strabiliante se mai potremo farlo!), lavorare a un secondo disco di B Side e rarità e, naturalmente, leggere e scrivere i Red Hand Files. Mentre ero a letto a riflettere, mi si è presentato un altro pensiero, chiaro e sorprendente e umano

Perché questo è il momento di essere creativi?

Insieme siamo finiti nella storia e stiamo vivendo un evento senza precedenti. Ogni giorno i giornali ci danno informazioni vertiginose che fino a qualche settimana fa sarebbero state impensabili. Quello che ci turbava e ci divideva un mese fa sembra al massimo un disagio di un tempo pigro e privilegiato. Siamo diventati testimoni oculari di una catastrofe che vediamo svolgersi da dentro. Siamo costretti a stare isolati – a essere vigili, calmi, a guardare e contemplare la possibile implosione della nostra civiltà in tempo reale. Quando alla fine usciremo da questo momento avremo scoperto cose sui nostri leader, i nostri sistemi sociali, i nostri amici, i nostri nemici e, soprattutto, noi stessi. Sapremo qualcosa sulla nostra resilienza, la nostra capacità di perdonare, e la nostra vulnerabilità. Forse è il momento di prestare attenzione, di essere consapevoli, di osservare.

Come artista, mi sembra inappropriato perdermi questo momento straordinario. Improvvisamente, l’atto di scrivere un romanzo, o una sceneggiatura o una serie di canzoni, mi appare come un’indulgenza da un’epoca passata. Per me, questo non è il tempo di essere seppellito nel business della creatività. Questo è un tempo per stare defilati e usare l’opportunità di riflettere su quale sia esattamente la nostra funzione – perché esistiamo come artisti.

Saskia, ci sono altre forme di impegno, aperte a tutti. Una mail a un amico lontano, una chiamata a un genitore o ai fratelli, una parola gentile a un vicino, una preghiera per chi lavora in prima linea. Questi semplici gesti possono tenere insieme il mondo – lanciare fili d’amore qua e là, essenzialmente connetterci tutti – così che quando verremo fuori da questo momento saremo uniti da compassione, umiltà e una grande dignità. Forse, vedremo anche il mondo con occhi diversi, con un rispetto ritrovato per la cosa meravigliosa che è. Questo, in effetti, potrebbe essere il vero lavoro creativo di tutti”.

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