La triplice vita di Tom Waits: musicista, attore e autore

Date:

(Credit: Rock Hall Library and Archive)

Riconoscere immediatamente un suono o un gusto è un riflesso automatico e quotidiano. “Rumore”, in collaborazione con Jameson, vi porta a scoprire ciò che li rende riconoscibili.

Di Letizia Bognanni

C’è un libro che comincia così: “Tutte le storie sono storie d’amore”. È un incipit semplicemente perfetto, e vero in tanti sensi. Però si potrebbe parafrasare anche in questo modo: “Tutte le storie sono storie di viaggio”. E questo incipit alternativo sarebbe tanto più vero se si pensa alla narrativa americana. Dove per narrativa intendiamo i romanzi che si snodano sulle strade e le autostrade che solcano da nord a sud, e soprattutto da est a ovest, da oceano a oceano, la nazione che ha fondato la propsia identità sull’”andare, dove? Non lo so, ma dobbiamo andare”, e i film fatti di fughe in auto, e la musica anche, quella che racconta, al pari di un libro di Steinbeck, Kerouac o McCarty, storie di frontiera, fuga, strade, vagabondi del dharma, sognatori, compagni di sbronze. Storie come quelle raccontate da Tom Waits.

La prima canzone del primo album del lavapiatti convinto a diventare musicista dal gestore del locale, dopo che l’aveva ascoltato per caso suonare e cantare dopo un turno di lavoro – dicevamo delle storie americane? – comincia così:

Well my time went so quickly
I went lickety-spickly out of my old ’55
As I drove away slowly,
feeling so holy,
God knows, I was feeling alive

Tutte le storie sono storie di viaggio. Old’ 55 è una storia di viaggio, e tutte quelle che vengono dopo. Un viaggio lungo 22 dischi nell’America dei cercatori, del grande sogno che rimane tale, degli orizzonti che contengono tante opportunità da spaventare, l’America da attraversare a cavallo di vecchie cadillac, l’America punteggiata di bar, popolata da uomini e donne che vivono di notte, anime solitarie che vagano dentro luci al neon e fumi di jazz e di blues, in fuga dai ricordi, cercando l’amore o sperando di non innamorarsi mai.

Tutte le storie sono storie di viaggio. La vita di un musicista è una storia di viaggio che si può raccontare in tanti modi. Scrivendoci un film, per esempio, un on the road che non è il solito film concerto, e che in mezzo a vagabondaggi e performance contiene come in un gioco di scatole cinesi narrative anche un altro racconto, quello di Franks Wild Years, disco e commedia. Big Time, tempo di musica, teatro, cinema, tutto in uno, uno in tutto.

Tutte le storie sono storie di viaggio. E c’è un altro modo per raccontare e viaggiare: recitare. E con ventisette film all’attivo si può ben dire che quest’atto narrativo sia ben più di un vezzo da rockstar annoiata, semmai appunto un’ulteriore maniera di dare corpo a quei personaggi che popolano la “sua” America, che è anche quella dei Coppola, Jarmusch, Gilliam, Nicholson, Altman, registi che li hanno riconosciuti nella faccia e nella voce di Tom Waits: outsider, facce e voci rovinate dal fumo e dalle notti insonni, filosofi da bar, artisti per caso, scrittori che non sanno di esserlo.
Viaggiatori, narratori.

Leggi le altre storie de Il Gusto della Musica

PIÙ LETTI

More like this
Related

Il bianco e il nero di James Jonathan Clancy nel video Black & White, in anteprima

Black & White è il nuovo video di James Jonathan Clancy estratto dal suo primo disco solista, Sprecato

Fontaines D.C.: i dettagli del nuovo album Romance e il video di Starburster

Starbuster è il primo singolo e video estratto da Romance, il quarto album dei Fontaines D.C. di cui hanno rivelato i dettagli

Ascolta in anteprima il nuovo album di Paolo Spaccamonti, Nel Torbido

Il nuovo album del chitarrista Paolo Spaccamonti si intitola Nel Torbido e lo ascoltiamo in anteprima

I Fontaines D.C. pubblicano un breve estratto dal nuovo album Romance citando Kubrick

La band irlandese Fontaines D.C. sta tornando con un nuovo disco ed ecco un primo teaser dal titolo Romance, che sarà il nuovo album