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Rumore 314 | Marzo 2018

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Era da un bel po’ di anni che David Byrne non si faceva vivo discograficamente. Nel frattempo abbiamo imparato ad apprezzare l’ex leader dei Talking Heads come artista contemporaneo e (soprattutto) come saggista. A ben 14 anni di distanza dal suo ultimo album solista in studio – in pratica un’era geologica discograficamente parlando – Byrne torna con un disco che è quasi un manifesto, evidente già dal titolo: American Utopia. Un disco che potremmo definire ottimista e che ha come fulcro quello delle “buone notizie” da diffondere. Esattamente il contrario di ciò che capita con il catastrofismo proprio dell’informazione e dei social media in questi anni. Nicholas David Altea ha incontrato Byrne a Milano e si è fatto raccontare questa utopia “americana”.

Un disco politico, il suo, se si viole. Che fa il paio con il nuovo degli Yo La Tengo. Gli eroi per eccellenza del concetto di indie rock tornano anch’essi in queste settimane. Con un ottimo album dichiaratamente americano e che guarda agli States e al mondo dalla stessa prospettiva di Sly & The Family Stone, quando nell’ormai remoto 1971 pubblicavano There’s A Riot Goin On (guarda caso anche titolo del nuovo album degli Yo La Tengo). Elia Alovisi ha affrontato il tema direttamente con la band.

Uno degli speciali – fra quelli pubblicati in questi anni – di cui andiamo più fieri è quello massiccio scritto da Mario Ruggeri sul rapporto tra videogame e musica. Partendo dalla colona sonora di Last Day Of June, composta dal genietto neo prog Steven Wilson (le stranezze del mondo musicale che non finiscono mai di stupire…), Mario ha appunto intervistato l’autore e ricostruito una storia trentennale. Un rapporto biunivoco che ormai fa parte della storia delle due discipline. Come Play The Music!

Claudio Sorge ha invece realizzato un approfondimento sulla psichedelia hard di San Dego. Scena oggi quanto mai viva, che ha negli Earthless gli iniziatori della faccenda. Freschi dell’album Black Heaven (fuori per l’etichetta discografica Nuclear Blast, marchio di garanzia). Insomma, dopo lo speciale di un anno fa circa, si torna sulla città “luogo del delitto”, vista la fertilità del movimento.

Uno che non stai mai fermo è Federico Fiumani. Il signor Diaframma è inarrestabile. Non solo pubblica un album nuovo in questi giorni in coabitazione con Alex Spalck degli “industriali” Pankow. Ma riporta pure alla luce un paio di suoi libri editi una decina di anni fa circa. Ampliati, i due volumi dal profumo di memoir vengono ripubblicati in simultanea. Per raccontare un musicista e un personaggio unici (con tutte le contraddizioni del caso) nella storia della musica rock nazionale, ci voleva una firma altrettanto unica, inimitabile. Quello che trovate nel numero di marzo è quindi un lungo confronto tra il “nostro” Maurizio Blatto e Federico Fiumani stesso, la sintesi di una lunga storia sotto forma di intervista a cuore aperto. 

E ancora: focus sui promettentissimi Shame, Los3Saltos e Omega Machine. Oltre a Cupcakke, Fabio Rondanini dei Calibro 35, Cocktails, Sampa The Great, Trouble Boys. Raccontiamo cosa è successo dal vivo durante l’unica data italiana del cantautore neo folk chiamato Iron & Wine. Ricostruiamo la storia di uno dei gruppi “non classificabili” più importanti della storia della musica nazionale, gli indimenticati e indimenticabili Franti di Lalli e Stefano Giaccone: da Torino, qui su “Rumore” rievocati grazie alle parole di Paolo Ferrari. In occasione della ristampa del pionieristico esordio (per tutto l’hip hop italiano, anche di oggi) dei Sangue Misto, Andrea Pomini si concentra sull’analisi di un loro beat storico.

Oltre alle consuete rubriche e colonne redatte dalle nostre firme di punta, recensiamo come sempre moltissime nuove uscite discografiche; fra cui spicca il toccante album di ritorno di Mount Eerie. Anche se la palma di disco del mese se l’aggiudica il collettivo Young Echo, da Bristol alla (re)definizione di un suono locale e globale. Oppure il sorprendente album di rientro di una leggenda nazionale come Lino Capra Vaccina. Oltre ai nuovi lavori di The Decemberists, Editors, Zen Circus, Fu Manchu, Suuns, Field Music, MGMT, Migos, Tracey Thorn, Ministry, Young Fathers, Oneida, Punkreas, Stone Temple Pilots, Ministri, Monster Magnet, Zeke, Moby, One Dimensional Man, Adult, Mouse On Mars e tantissimi altri.

Come ogni mese, ecco una playlist in aggiornamento costante su Spotify (qui trovate tutte le altre) con alcuni dei dischi trattati, in modo da guidarvi agilmente alla lettura del nuovo numero. Verso la fine del mese la completeremo con tutti i migliori dischi recensiti.

“Rumore” 314, marzo 2018, è in edicola al prezzo di 6 euro. Disponibile anche la versione digitale. Buona lettura!

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