Complice la sua ritrosia e gli ultimi eventi personali, Nick Cave mancava dalla copertina di “Rumore” praticamente da 20 anni. L’uscita del gigantesco box antologico (dal titolo Lovely Creatures) che ripercorre la sua carriera con i Bad Seeds rappresenta per noi l’occasione per tornare a ospitare il suo volto emaciato in prima pagina. Dopo oltre 30 anni di carriera, uno dei più grandi songwriter contemporanei fa il punto – quanto meno discograficamente – sulla sua storia e sulla sua produzione. Elia Alovisi ha tradotto in esclusiva per noi un paio di saggi sul cosiddetto “Re Inchiostro” che vengono presentati nel box suddetto. Invece le tappe essenziali della sua carriera sono state smontate ed enucleate da Emanuele Sacchi.
A proposito di gente che ha scolpito il suono rock degli ultimi decenni e che occupa un posto di rilievo da sempre nella linea editoriale del nostro giornale: Nicholas David Altea ha incontrato di persona a Milano Greg Dulli. Hanno passato un bel po’ di tempo assieme per parlare della creatura storica di Dulli, gli Afghan Whigs. In bilico tra un disco nuovo e la celebrazione del passato e del catalogo classico della band, edito negli anni 90.
Dagli Stati Uniti arriva pure il cantautore irregolare Micah P. Hinson: questo mese pubblichiamo in esclusiva il diario del suo ultimo tour italiano. In futuro, ampliato, diventerà un libro: ma per ora è un originale reportage live, corredato dagli scatti di Francesca Sara Cauli.
Firma di punta del giornalismo musicale mondiale è invece Ashley Kahn (in passato già noto per il sofisticato lavoro saggistico su Miles Davis): ha appena pubblicato per i tipi de Il Saggiatore la traduzione del suo voluminoso quanto prezioso libro Il rumore dell’anima: scrivere di rock, jazz, blues. Kahn si è così raccontato a Nicholas David Altea: partendo da trucchi e aneddoti del suo mestiere.
Il numero di maggio è pieno di approfondimenti: come quello fatto da Claudio Sorge con i Samsara Blues Experiment: nuova formazione e nuovo assetto sonoro per l’eclettica band hard domiciliata a Berlino; di cui già abbiamo detto negli anni passati e su cui torniamo vista la pubblicazione del nuovo disco, One with the Universe.
Altro approfondimento è quello realizzato da Alessandro Besselva Averame sul nuovo disco degli italiani In Zaire. Quartetto apolide, psichedelico e occulto se ne esiste uno, di gruppi così, dalle nostre parti. Ci hanno raccontato il seguito del disco che quattro anni fa attirò tutte le nostre (e non solo) attenzioni. Parafrasandoli o quasi: visioni di un’era che deve ancora venire.
E ancora: interviste ai promettentissimi Sir Was e The Gluts, oltre a Beastmaker, Clap! Clap!, Pietro Berselli, Luca Giachi, Stefano Casini. Siamo andati a vedere dal vivo il tour dei Woods, raccontandone le nostre impressioni, fra dubbi e certezze.
Analizziamo poi come al solito moltissime nuove uscite discografiche, fra cui spiccano l’attesissimo album di ritorno della canadese Feist, nostro disco del mese. Oppure il solido ritorno degli sperimentatori emiliani Valerian Swing.
Oltre ai nuovi lavori di Teho Teardo & Blixa Bargeld, !!! (Chk Chk Chk), Diamanda Galás, Mario Venuti, Drake, Bonnie “Prince” Billy, The Charlatans, The Blue Aeroplanes, Do Make Say Think, Guided By Voices, At The Drive In, Paul Weller, Cold War Kids, Jamiroquai, Mew, Mac DeMarco, Thurston Moore, Perfume Genius, Slowdive, Ryuichi Sakamoto, Coez, Wavves e tantissimi altri.
Come ogni mese, ecco una playlist in aggiornamento costante su Spotify (qui trovate tutte le altre) con alcuni dei dischi trattati, in modo da guidarvi agilmente alla lettura del nuovo numero. Verso la fine del mese la completeremo con tutti i migliori dischi recensiti.
“Rumore” 304, maggio 2017, è in edicola al prezzo di 6 euro. Disponibile anche l’applicazione per iOS e Android. Buona lettura!
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