Abbiamo selezionato 20 fra gli album più importanti e attesi
che usciranno nelle prossime settimane di gennaio.
Venerdì 12 gennaio
Black Rebel Motorcycle Club – Wrong Creatures (Vagrant)
Prodotto da Nick Launay (Yeah Yeah Yeahs, Arcade Fire, Nick Cave), l’ottavo album dei BRMC nasce da malattie, depressioni e pensieri sulla morte, ma, dice peter Heyes, “ anche se suona molto scuro, per me è dark humor”.
Cosmo – Cosmotronic (42 Records)
Marco Jacopo Bianchi ha “messo da parte ogni velleità per liberarmi dell’immagine da cantante indie e propormi come produttore a tutti gli effetti”, per un doppio album che rappresenta “la fusione di due mondi: forma canzone ed elettronica da club. Pop e sperimentazione. Umano e animale”.
Shame – Songs of Praise (Dead Oceans)
Rubando gli strumenti ai Fat White Family, con cui condividevano la sala prove, per affinare il loro “sound marziale dei Killing Joke aggiornato a un’estetica post-shoegaze”, come scrive il nostro Diego Ballani, sono diventati la nuova speranza del brit-rock.
BØRNS – Blue Madonna (Interscope)
Il 2018 è l’anno del nu-glam? Di sicuro molte delle uscite si muovono su quest’onda stylish, aggiornandola al tempo dei fashion-blogger. La cover del nuovo album di BØRNS è praticamente un manifesto di Gucci, e il suo elettro-pop androgino cammina sinuoso e vagamente annoiato come i modelli in passerella.
Anderson East – Encore (Low Country Sound/Elektra)
Il rischio per il cantautore dell’Alabama è quello di diventare un rassicurante non-troppo-mainstream/non-troppo-alternativo che piace a figli e genitori, ma per ora lui incurante prosegue nella sua missione di far suonare universale e attuale il suono del sud degli Stati Uniti.
Venerdì 19 gennaio
Belle And Sebastian – How To Solve Our Human Problems (Matador)
Il disco a puntate dei Belle And Sebastian arriva all’episodio finale, con l’uscita dell’ultimo EP della trilogia. Per lo “special” bisognerà aspettare ancora un mese, quando sarà tutto raccolto in un cd unico e un box in vinile in edizione limitata.
Generic Animal – Generic Animal (La Tempesta Dischi).
Lo trovate fra i 18 artisti su cui Rumore scommette per il 2018 nella sezione XXL di Futura: Luca Galizia, già nei Leute, con l’aiuto di Jacopo Lietti dei Fine Before You Came ai testi, trova la sua personalissima strada a quello che oggi chiamiamo It-Pop.
Glen Hansard – Between Two Shores (ANTI-)
Niente di nuovo in casa Hansard, ma il suo folk ricco e romantico ai limiti del melodrammatico è sempre il più classico esempio di comfort music, capace di lenire il dolore di ogni ferita, cullandoti con dolcezza oppure facendoti consumare tutte le lacrime.
First Aid Kit – Ruins (Columbia)
Dalle rovine di rotture sentimentali e dissidi fra sorelle, le Söderberg hanno costruito il nuovo album, prodotto da Tucker Martine (My Morning Jacket), con la partecipazione di Peter Buck (R.E.M.), Glenn Kotche (Wilco) e McKenzie Smith (Midlake).
Porches – The House (Domino)
“The House è un diario”, racconta Aaron Maine, “ un esercizio di documentazione delle mie esperienzTe immediate. Sono felice di avere queste 14 canzoni tutte insieme per guardare indietro e inciamparci e sperare di imparare qualcosa da loro, e sono eccitato di condividerle con voi”.
Tune-Yards – I Can Feel You Creep Into My Private Life (4AD)
Merrill Garbus non balla più da sola: I Can Feel You Creep Into My Private Life è stato interamente scritto e prodotto insieme al bassista e collaboratore storico Nate Brenner. Si può parlare di Tune-Yards come di un duo, quindi, ma la coolness è sempre singolare.
Starcrawler – Starcrawler (Rough Trade)
Sul nuovo numero di Rumore potete leggere l’intervista di Diego Ballani a questi giovanissimi “glam rocker del 2018”, autori di un debutto, realizzato sotto l’egida di Ryan Adams, dall’attitudine selvaggia, sfrontata e sexy, come ogni debutto che possa dirsi “rock” dovrebbe essere.
They Might Be Giants – I Like Fun (Lojinx)
John Flansburgh definisce I Like Fun un album “fresco”, cosa non facile quando si arriva al quindicesimo disco. “è meno costruito a livello di produzione”, continua, “molto più simile a una produzione psichedelica anni sessanta che agli standard del 2017”.
Venerdì 26 gennaio
Django Django – Marble Skies (Because Music)
Il terzo album dei Django Django li trova intenzionati a esplorare nuovi territori, dal krautrock all’electro, summer-pop, dancehall, jazz-fusion e oltre. “Un’offerta”, dice la band, “più concisa e concentrata che ricorda la musica dinamica e la confusione di generi del debutto”.
L I M – Higher Living (La Tempesta International)
Anche Sofia Gallotti è fra i 18 nomi del Futura 2018 del numero di Rumore in edicola, con il suo nuovo lavoro, sempre prodotto da Riva, scritto per essere “Un antidoto al tempo che scorre troppo velocemente sulla superficie rispetto a una realtà interiore di riflessione, lentezza e raccoglimento”.
Dream Wife – Dream Wife (Lucky Number)
Il debutto del power-trio anglo-islandese “è stato un lungo processo, volevamo che fosse perfetto ed esattamente come lo volevamo, prima di mandarlo fuori. È stato un viaggio, ma ne siamo felici e orgogliose, e vogliamo solo mostrarvi tutto al più presto. Questo debutto è come un “hey siamo le Dream Wife, siamo arrivate. Ascoltate”.
Nils Frahm – All Melody (Erased Tapes)
“Questo disco”, dice Nils Frahm, reduce da due anni di isolamento in cui ha costruito il suo studio a Berlino, “include quello che penso venga fuori e descrive le mie recenti scoperte musicali nel modo migliore che potessi immaginare. Volevo sentire belle percussioni, percussioni che non avevo mai sentito prima, accompagnate da voci umane, ragazze, e ragazzi”.
Ty Segall – Freedom’s Goblin (Drag City)
Il prolifico Ty Segall ha registrato il nuovo album a Los Angeles, Chicago e Memphis, insieme a Steve Albini, F. Bermudez e Lawrence “Boo” Mitchell, e ce ne ha già dato parecchi assaggi, con una serie di singoli e anteprime culminate nell’esibizione live da Conan O’Brien, durante la quale il disco è stato annunciato ufficialmente.
Calexico – The Thread That Keeps Us (ANTI-)
Sul nono album dei suoi Calexico, Joey Burns dice: “C’è un po’ più di caos e noise nel mix rispetto a quanto abbiamo fatto in passato. Ogni volta che scriviamo qualcosa che ci sembra troppo familiare, qualcuno finisce per dire “suona bene, ma andiamo avanti e vediamo cos’altro possiamo tirare fuori. È stato molto importante per l’evoluzione della band continuare a provare cose nuove”.
Elius Inferno & The Magic Octagram – Rat In Space (Annibale Records)
Ve l’avevamo presentato in anteprima questo duo psichedelico, italiano ma nato a Londra dall’incontro di Donato Guitto (Hacienda), ed Elio di Menza, che per il debutto hanno reclutato colleghi come Dead Coast, Go!Zilla, Plastic Man, e ricevuto la benedizione di Alberto Ferrari dei Verdena, che ha voluto mixare il disco.