Dieci video, una settimana, la nostra selezione.
Dal 1 al 7 gennaio 2018
di Letizia Bognanni
Superorganism – Everybody Wants To Be Famous
Sono una delle band su cui Rumore punta per il nuovo anno – sul numero in edicola potete leggere l’intervista –, che li vedrà debuttare a marzo con l’album omonimo. Il video del primo singolo, diretto da Robert Strange, illustra alla perfezione il “tutti vogliono essere famosi” dei nostri tempi di celebrità handmade a tempo determinato.
Massaroni Pianoforti – La notte di San Silvestro
Niente brindisi e fuochi d’artificio nella notte di San Silvestro di Massaroni. L’anno nuovo del “cantautonomo” comincia con le parole “la notte di san silvestro io me ne frego del contesto e me ne resto da solo come un avanzo di salmone affumicato”, un video tutto nero, e una campagna di crowdfunding per il nuovo album.
Sonny Smith – Burnin’ Up (feat. Angel Olsen)
Canzone scritta dopo aver ascoltato Fast Car di Tracy Chapman, e video giustamente ambientato in macchina, e “legato agli anni ottanta, visto che dopo che la canzone era stata completata ho guardato il video di Springsteen I’m on fire e ho sentito una sorta di affinità. Ryan Browne l’ha resa reale, perché entrambi amiamo le scene di guida finte dei film, quindi è così che è nato”.
Shirt – Flight Home
Pure Beauty, album di debutto di Shirt, sarà il primo disco rap a uscire per la Third Man Records di Jack White. Nel video che accompagna il nostalgico primo singolo lo seguiamo in giro su un camion dipinto per l’occasione per la sua New York, vista con uno sguardo a metà fra il turistico e l’underground.
Anderson East – Girlfriend
Che sia un messaggioin codice per l’omonimo regista, una richiesta di essere inserito in qualche colonna sonora? Oppure è un omaggio e basta. In ogni caso, il nuovo video di Anderson East è un video di Wes Anderson. Non è un gioco di parole, ma un gioco di citazioni, Moonrise Kingdom su tutte.
Dream Wife – Hey Heartbreaker
Ogni cosa trasuda anninovantismo da queste parti, dall’attitudine riot ma con un tocco pop nonché molto newyorkese e arty-garage, all’animazione old style del video, in cui il (girl) power-trio anglo-islandese si trasforma in una band di rock’n’roll robots piuttosto incazzosa.
First Aid Kit – Fireworks
Il secondo singolo tratto dal nuovo lavoro delle sorelle Söderberg è un lentone da lento e primo bacio al ballo d’inverno del liceo da manuale. E infati il video è ambientato in una scuola superiore e, per aggiungere ulteriore romanticismo, negli anni ottanta tutti capelli e maniche a palloncino. Praticamente un film con Molly Ringwald.
MAMMOTH GRINDER – Servant of the Most High
Mummie, teschi, colori catacombali, la claustrofobia di una “cripta cosmica” e tutto quello che serve per accompagnare nel modo più consono e classico il death metal del trio, che torna dopo cinque anni con il suo quarto album, Cosmic Crypt appunto.
Sufjan Stevens – Mystery of Love
Il film di Luca Guadagnino Call Me By Your name è molto atteso (esce il 25 gennaio) e la soundtrack è di quelle che fanno più che da sfondo sonoro. Il brano di Sufjan Stevens è, inutile dirlo, bellissimo e struggente, e il video, che unisce scene del film e immagini del Museo Archeologico Nazionale di Napoli, altrettanto d’atmosfera.
Justin Timberlake – Filthy
Non si capisce bene perché, ma Justin Timberlake è sempre molto bravo quando interpreta personaggi più o meno nerd, e in questo video, il primo dall’album in uscita Man of the Woods, conferma il suo talento, nei panni di un inventore/coreografo di robot ballerini.
Non ti bastano questi video? Ecco qui gli altri (SZA, Sweet Apple)