Togliersi uno sfizio. L’abbiamo già scritto parlando – negli ultimi anni – di nomi come Elvis Costello, New Order, Clash, Lou Reed, David Bowie. Così questo mese abbiamo deciso di mettere in copertina uno dei gruppi che maggiormente segna l’identità del nostro giornale e dei nostri lettori (non tutti, chiaro, ma molti). I Depeche Mode. Complice la possibilità emersa all’ultimo momento di poter fare un’intervista pressoché esclusiva a Martin Gore (che dei Depeche è sempre più la mente musicale, ormai), abbiamo deciso di immortalare la band sulla copertina di “Rumore”: per la prima volta nella nostra storia. Con uno scatto del solito, si fa per dire, Anton Corbijn. Abbiamo chiacchierato con Martin, partendo da un album (molto atteso da anni) dal chiaro sotto testo politico.
Il numero di marzo è pieno di approfondimenti: come quello fatto da Alessandro Besselva Averame riguardante un altro ritorno che si attendeva da anni: quello narrativo e pantagruelico dei Magnetic Fields di Stephin Merritt. Rimanendo negli Stati Uniti vale la pena leggere il nostro speciale sullo stato dell’unione e dell’indie rock nel 2017. Quale la portata oggi di band che un decennio fa o giù di lì dettavano legge: abbiamo intervistato i pionieri Shins, gli ormai affermati i Real Estate e il fondatore dell’etichetta indie chitarristica americana per antonomasia, la Matador.
Claudio Sorge ha battezzato uno speciale monografico sul cosiddetto hard rock italiano da esportazione: si parte essenzialmente da un paio di formazioni, i Doctor Cyclops e i Magnet, ai confini con la psichedelia, ben disposte e pronte nei confronti del mercato estero.
Quando possiamo ci piace scendere per strada: parlare di ciò che accade davvero alla musica delle nostre città. Questo mese tocca a Gianluca Runza, che ha allestito un ricco speciale dedicato alla Sicilia: che non poteva quindi che chiamarsi Sicilia Rumorosa, entrando a far parte di una lunga serie di dossier locali.
Per lo speciale “Retropolis” vale lo stesso discorso fatto per la copertina. Anche perché la firma è la medesima, quella di Emanuele Sacchi. Ci siamo concentrati su una delle band più identitarie e legate al nostro giornale. Quei Soundgarden che proprio in questi giorni ristampano l’album classico Ultramega OK. Ne abbiamo parlato col chitarrista Kim Thayil e col produttore, il leggendario Jack Endino.
E ancora: interviste ai promettentissimi Zeal And Ardor, Acid Arab e Cairo Liberation Front. Oltre a Lucio Corsi, Fast Animals And Slow Kids, Daniele Rielli, Tambourine Girls e tanti altri. Raccontiamo cosa è successo dal vivo durante l’unica data italiana del progetto neo r&b Sohn. Oltre alle consuete rubriche e colonne redatte dalle nostre firme di punta.
Recensiamo poi come sempre moltissime nuove uscite discografiche, fra cui spicca il toccante album Mount Eerie, nostro disco del mese. Oppure il sorprendente esordio del “nostrano” Colombre. Oltre ai nuovi lavori di The Jesus & Mary Chain, Mastodon, Sleaford Mods, Sun Kil Moon, Gazebo Penguins, Goldfrapp, Grandaddy, Pontiak, Sodastream, Vitalic, Cibo, Marta Collica, Spoon, Laetitia Sadier, Greg Graffin, Dirty Projectors, Cosmetic, Not Waving, Temples, Ulan Bator, Jarvis Cocker & Chilli Gonzales, Boss Hog, Adult, Nathan Fake e tantissimi altri.
Come ogni mese, ecco una playlist in aggiornamento costante su Spotify con alcuni dei dischi trattati, in modo da guidarvi agilmente alla lettura del nuovo numero. Verso la fine del mese la completeremo con tutti i migliori dischi recensiti.
“Rumore” 302, marzo 2017, è in edicola al prezzo di 6 euro. Disponibile finalmente – di nuovo, da questo mese – anche la versione digitale. Buona lettura!
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