Il nuovo album di Mount Eerie parla della morte di sua moglie

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A Crow Looked At Me Cover

Phil Elverum, in arte Mount Eerie e un tempo The Microphones, ha annunciato un nuovo album: si intitola A Crow Looked at Me e uscirà il 24 per la sua etichetta P.W. Elverum & Sun. È un disco dalla storia piuttosto particolare, in quanto racconta la morte dell’artista e illustratrice Geneviève Castrée, sua moglie, morta lo scorso luglio per un cancro al pancreas. Solo un anno prima era nata la loro prima figlia.

Quella sopra è la copertina, su cui appare una poesia di Joanne Kyger intitolata Night Palace. Stando a un comunicato stampa, le altre ispirazioni dietro all’album sono Karl Ove Knausgård, Julie Doiron, Gary Snyder e Sun Kil Moon.

Elverum ha condiviso un lungo messaggio in cui spiega perché ha scelto di scrivere un album come questo: ve lo abbiamo tradotto qua sotto. In fondo, dopo la tracklist, potete ascoltare il primo estratto dal disco. Si intitola Real Death.

Perché condividere così tanto? Perché aprirmi così? Perché dire a voi estranei di questi momenti personali, della devastazione e dell’amore che ho ancora dentro? La piccola bolla che era la nostra famiglia è stata sacra per tanto tempo. L’abbiamo tenuta con cura dietro a una tenda di privacy ogni volta che uscivamo a fare la nostra arte, a interpretare le nostre identità musicali, era troppo speciale per essere condivisa, specialmente nei tempi di iper-condivisione e squilibrio che stiamo vivendo. Poi abbiamo avuto una figlia, e una barriera come questa è sembrata sempre più importante. (Continuo a non volervi dire il nome di nostra figlia.)

A maggio 2015 ci hanno detto che Geneviève aveva un cancro maligno, avanzato, al pancreas, e il terreno si è aperto sotto i miei piedi. ‘Che importa ora?’, abbiamo pensato. Poi, il 9 luglio 2016, è morta a casa e all’improvviso non appartenevo più a nessuno. I miei momenti interni erano come diventati proprietà pubblica.

L’idea di avere una mia identità, dei riferimenti personali o delle mie canzoni si è erosa fino a diventare un assurdo avanzo di vecchia idea proveniente da un tempo in cui ero più accondiscendente verso me stesso, prima che diventassi un guidatore verso l’ospedale, un badante, un genitore, un dolente. Ora sono aperto, e queste canzoni sono uscite velocemente da me lo scorso autunno, mentre guardavo i giorni ingrigirsi e i vicini dall’altra parte della strada buttare giù e ricostruire la loro casa. Faccio queste canzoni e le metto al mondo dolo per moltiplicare la mia voce che le dice “Ti amo”. Voglio che si sappia.

Questo album si potrebbe chiamare anche LA MORTE È VERA. Questi freddi meccanismi di malattia e morte sono veri e inevitabili, e possono portare a un’acutezza alienante e distaccata. Ma non è questo quello che voglio ricordare. Un corvo mi ha guardato, davvero. C’è un eco di Geneviève che continua a risuonare, un ricordo dell’amore e dell’infinito che si nascondono dietro a tutta questa obliterazione. Ecco perché.

A Crow Looked at Me:

01 Real Death
02 Seaweed
03 Ravens
04 Forest Fire
05 Swims
06 My Chasm
07 When I Take Out the Garbage At Night
08 Emptiness pt. 2
09 Toothbrush/Trash
10 Soria Moria
11 Crow

Redazione Rumore
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