ATP – per esteso All Tomorrow’s Parties, celebre compagnia di organizzazione eventi inglese i cui eventi curati dai rispettivi headliner hanno fatto scuola – ha annunciato tramite un post su Facebook di aver terminato le sue operazioni: “Dopo mesi di speculazioni, e ora che i fondi per il nostro festival in Islanda ci sono stati ritirati e non possiamo più procedere con il progetto, abbiamo deciso di chiudere immediatamente l’intero dipartimento live di ATP, passando in una fase di commissariamento”.
“Ci dispiace enormemente di non essere riusciti a fare funzionare tutto”, continua il comunicato, “e abbiamo provato a sopravvivere nonostante tutte le nostre recenti perdite, ma non ci è più possibile essere competitivi, e abbiamo accettato il fatto che non possiamo più andare avanti”.
La decisione di ATP era ormai nell’aria dati i numerosissimi problemi finanziari in cui la società era incappata negli ultimi anni, portando alla cancellazione di molti eventi e ad una conseguente serie di disagi per artisti e fan. Il “festival in Islanda” di cui sopra, che si sarebbe dovuto svolgere a inizio luglio, era già circondato da controversie dato che numerosi artisti avevano cancellato la loro apparizione per problemi contrattuali.
La stessa cosa era successa per altro evento, curato dai Drive Like Jehu, che si sarebbe dovuto svolgere in aprile: a cancellare la propria apparizione erano stati nomi di prim’ordine come John Cale. Nel 2014, un altro festival, Jabberwocky, era stato annullato tre giorni prima dello svolgimento, causando enormi disagi.