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Live Report: Die Antwoord @ Ippodromo del Galoppo, Milano, 20/06/2014

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testo e fotografie di Carla Sedini

Il 20 giugno alle 20:30 in zona San Siro eravamo davvero in tanti. Chi disperato alla ricerca di un parcheggio, chi invece a piedi macinava chilometri, qualche nostalgico e qualche giovanissimo. Tutti con una meta, non comune però. Una massa molto consistente di persone si dirigeva verso San Siro per vedere il concerto dei Pearl Jam. Una massa variegata e molto meno nutrita di giovani, giovanissimi e pochi non-più-giovani si dirigevano (a tentoni) verso l’Ippodromo del Galoppo, ribattezzato Alfa Romeo City Sound, dove avrebbe suonato un grupposudafricano (che definirlo rap sarebbe davvero riduttivo) dal nome difficile da pronunciare: i Die Antwoord (in Afrikaans significa: la risposta).

Ninja, il rapper, Yo-Landi Vi$$er, l’aliena vocalist, e DJ Hi-Tek, la cui identità, per quanto ne so io, è ancora in discussione, sono i componenti di questa rap-rave crew (come amano definirsi), un progetto musicale (e non solo) nato nel 2008 ed esploso in Italia all’incirca un paio di anni fa. Dopo l’esibizione di DJ Fat Jesus arriva il momento dei Die Antwoord che cominciano lo spettacolo in un modo che, se devo dir la verità, non mi ha stupito per niente: una lunghissima intro tra il lirico ed il corale, così lunga da indispettire pubblico, fotografi e persino security. Non mi stupisce la cosa perché è questo che i Die Antwoord fanno: provocano, stuzzicano, sorprendono e ti fanno fare e piacere cose che forse mai avresti pensato. Sono il pop che va oltre il pop, sono il metapop.

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Dopo il lungo intro fa il suo ingresso sul palco DJ Hi-Tek, il volto coperto dalla consueta maschera di gomma, che mette subito in chiaro le cose con DJ Hi-Tek Rulez, intro per Fok Julle Naaiers, canzone sulla quale fanno il loro ingresso Ninja e Yo-Landi incappucciati nelle loro tute arancioni fluorescenti. Da sotto quelle tute si intravedono brillare i denti di Ninja e i due bottoni neri che ha per occhi Yo-Landi. Il grande schermo alle loro spalle proietta immagini tratte dai loro video, mixate ed integrate con altri frame, a fare da scenografia a quella che si pregusta essere un’ineccepibile performance. Così, sullo schermo si alternano tutti i loro freak – tra i quali anche la figlia di Ninja e Yo-Landi, che abitualmente compare nei loro video.

Il ritmo frenetico diWat Kyk Jy? ed il saltellante Wat Pomp ci riportano al primo album, $O$. Il primo stage diving di Ninja arriva presto ed il pubblico lo sorregge e per poi assorbirlo come una spugna. Proporzionalmente all’adrenalina che sale, i due cominciano a spogliarsi /p>

delle tute. La temperatura si alza, nonostante la brezza milanese, al ritmo del perenne saltellare e dimenarsi del pubblico. Si torna a Ten$ion per un po’ di pezzi che hanno il loro culmine con la travolgente Fatty Boom Boom. Come da consuetudine Ninja sfida DJ Hi-Tek, che non si fa trovare impreparato. Yo-Landi invece chiede l’intervento di una ballerina e del suo “South-Africanass” per mostrare a tutti cosa vuol dire il termine shakerare.

La prima canzone tratta dal nuovo album arriva solo a metà concerto con la “marciante” Raging Zef Boner, ma il meglio di Donker Mag giunge dopo il momento di Yo-Landi, protagonista assoluta con la canzone Rich Bitch. A questo punto i Die Antwoord infilano uno dopo l’altro i due singoli tratti da Donker Mag. Così sul palco si succedono Cookie Thumper e Pitbull Terrier, cover della già nota canzone tratta dalla colonna sonora del film Gatto Nero, Gatto Bianco (di Emir Kusturica).

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Con Evil Boy le danze si scatenano, sia sul palco che sotto al palco. Le ballerine interpretano al meglio i movimenti delle danze tradizionali tribali, Ninja intrattiene gli spettatori con frenetici movimenti pelvici, Yo-Landi è un colibrì (sfugge all’obiettivo della macchina fotografica) ed un enorme pupazzo gonfiabile con un enorme pene compare sul palco. Si continua a ballare su Baby’s on Fire e I Fink U Freeky. Tutto il pubblico, seppur non così numeroso, dalla prima fila dei giovanissimi all’ultima dei meno-giovanissimi, è rapito dal ritmo: impossibile stare fermi. Tutti saltano, ballano, sorridono e pochissimi hanno in mano lo smartphone.

Happy Go Sucky Fucky è la vera novità del concerto e si va avanti al ritmo di “Fuckyourrules! Fuck! Fuckyourrules” e pugni in alto. Ninja chiede alle ragazze di spostarsi ed al pubblico maschile di stare pronto. E così si lancia per il suo secondo stage diving. Si chiude con Never Le Nkemise 2, che chiude anche l’album Ten$ion. I Die Antwoord escono così di scena, ma per pochissimi minuti, prima di tornare a salutare come si conviene. Lo fanno con una delle loro canzoni più celebri, la prima canzone che è apparsa sulla rete firmata Die Antwoord: Enter the Ninja. Yo-Landi canta dal palco e muove le braccia al ritmo di “I am your butterfly!” e noi ci ricordiamo della prima volta che li abbiamo visti, ci siamo innamorati e ci siamo sentiti in colpa di ascoltare questo genere di musica.

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