La seconda parte della corrispondenza da Londra del nostro Lorenzo Cibrario.
Soccer ’96, 21/11/13 @ Catch Hoxton | Londra
Di band kraut se ne sente sempre il bisogno (il miglior disco italiano è Transister del duo Satelliti, infatti) e il duo londinese Soccer ’96 propone dal vivo una classica situazione kraut, ovvero batteria e synth dal suono decisamente orientato alla Germania del dopo guerra. Il problema di questo genere di musica è che non è per niente semplice nè da suonare nè da comporre, per cui se non si è eccellenti musicisti e ottimi compositori il risultato può facilmente essere deludente.
Non che il duo sia scarso, ma ha ancora bisogno di parecchia pratica prima di pubblicare un disco di qualità e di offrire un live che colpisca l’attenzione. Per ora: tornate a studiare.
New Model Army, 23/11/13 @ The Forum, Kentish Town | Londra
La storica band di Bradford ha un seguito di tutto rispetto (chiamato la ‘family’) che segue il gruppo ovunque in Europa e nel mondo. Francamene non mi era mai capitato di finire ad un concerto in cui ci fossero così tanti fan della stessa band e soprattutto così uniti e devoti. Durante la sera del concerto conosco italiani, rumeni, polacchi, tedeschi e ungheresi venuti appositamente dai loro rispettivi paesi per seguire il concerto dei loro benamati rockers.
I New Model Army nascono agli inizi degli anni ’80 come band di combat rock in stile The Levellers con elementi new wave à la Killing Joke e The Mission, per evolversi nel corso degli ultimi trent’anni in un rock muscolare, che dal vivo diventa hard rock e blues. Il cantante e leader della band, Justin Sullivan ha ormai cinquant’anni, ma riesce ancora scrivere brani dai testi di denuncia (storica è la sua posizione etica: nel 1985 era andato a Top of The Pops con una maglietta con la scritta “Solo gli stupidi bastardi si fanno le pere”). É chiaro che la band difficilmente troverà nuovi adepti, visti i risultati degli ultimi dischi, ma si tiene ben stretta il proprio pubblico di aficionados.
Califone, 25/11/13 @ The Lexington, Angel | Londra
A discapito del loro post rock/folk decadente e piuttosto deprimente, i Califone dal vivo sono inaspettatamente divertenti. Tim Rutili, il cantane, tra un brano e l’altro intrattiene il pubblico accorso al The Lexington, con frasi buffe e scherzi divertenti: “Questa canzone è dedicata agli ABBA, ve lo giuro. In particolare ai loro pantaloni” e ancora “Chi diavolo chiede ai concerti di suonare Free Bird dei Lynyrd Skynyrd? Faceva schivo anche a loro?! Una volta uno del pubblico ci ha chiesto di suonarla, e noi abbiamo fatto solo il riff!”.
Avendo appena pubblicato l’ottimo Stitches, la band è in tour in Europa per promuoverlo, dunque il live ha alternato brani storici (Funeral Singer, Sunday Noises; Michigan Girls tra gli altri), agli ultimi che compongono Stitches (una spettacolare versione da dieci minuti di Moses, Movie Music Kills a Kiss tra le altre).
Tim Rutli alla chitarra e al piano, Ben Massarella alla batteria e Joe Adamik al basso e tastiere riescono a produrre un clima di intimità di fronte ad un pubblico veramente stupito da tanta classe e finezza. Che fine ha fatto il post rock? Be’ se ve lo chiedete, andate ad ascoltare i Califone dal vivo.
The Fauns, 04/12/13 @ Rough Trade East, Brick Lane | Londra
Ecco l’ennesima band shoegaze proveniente dalla Gran Bretagna. Ora, io capisco che quel cielo grigio tutto l’anno e la pioggerella incessante potessero funzionare da escamotage negli anni ’80, ’90, e ’00, ma mi chiedo solamente se dopo trent’anni ancora dobbiamo ascoltare una voce che sussurra sotto un muro di chitarre effettate.
Che poi questi cinque di Bristol non sono male, la voce della cantante è perfetta, le due chitarre sono riverberate il giusto e la sezione ritmica è in effetti di ottimo livello, solo che i brani assomigliano ad altri settecentoventottomila prodotti negli ultimi anni. Per cui, a chi giova?
